Predestinato. Parola di cui spesso si è abusato in riferimento a giovani ragazzi, calciatori in fieri dal futuro luminoso assicurato. Lorenzo Tassi, centrocampista classe 1995 della Primavera dell’Inter, sono anni che convive con questa dolce quanto pericolosa etichetta.
Lorenzo nasce a Bovezzo, un paesino di settemila anime in provincia di Brescia, il 12 febbraio 1995. Muove i primi passi nelle giovanili dell’US Calcio Bovezzo prima di passare a soli sei anni all’US Voluntas di Brescia. Undicenne, nel 2006, inizia il suo percorso folgorante all’interno del settore giovanile del Brescia.
Il ragazzo gioca da trequartista/seconda punta e brucia tutte le tappe esordendo, nonostante faccia parte già sotto età della rosa degli Allievi Nazionali della “Leonessa”, in Primavera a quindici anni (l’11 settembre 2010, ndr) contro l’Albinoleffe riuscendo anche ad andare in rete. Già nel giro della Nazionale U16, all’inizio del 2011 viene convocato in U17 per il torneo internazionale “Valentin Granatkin”. In Russia il cammino della squadra azzurra non è esaltante ma è proprio Tassi a regalare un sorriso a mister Salerno conquistando il premio “Petr Dementiev” destinato al giocatore più tecnico della manifestazione.
Al Brescia si divide tra gli Allievi e la Primavera per tutta la stagione 2010/2011 collezionando al termine dell’annata otto presenze nella categoria maggiore. Il 22 maggio 2011, a sedici anni e tre mesi, grazie a mister Iachini arriva anche l’esordio in Serie A nel finale di Brescia-Fiorentina 2-2, ultima giornata di Campionato.
Nell’estate successiva le voci sul suo futuro impazzano. Viene accostato prima al Milan, poi alla Juventus ed infine all’Inter che proprio nelle ultimissime ore del mercato estivo conclude l’operazione, acquisendo la comproprietà del suo cartellino per due milioni e mezzo di euro.
Giunto ad Appiano Gentile, complice una fastidiosa pubalgia, l’Inter opta per un approccio soft al mondo nerazzurro. Lorenzo viene inserito nella rosa degli Allievi Nazionali, squadra di cui diventa un perno nel febbraio 2012 una volta guarito dalla pubalgia. A marzo vince da protagonista il torneo “Arco di Trento”, il più importante per la categoria, ed è titolare a giugno alle finali del Campionato dove la marcia dell’Inter si ferma solamente in semifinale contro l’Empoli (1-0 per i toscani, ndr).
L’estate 2012 vede l’agognato salto in Primavera agli ordini di mister Bernazzani. La prima parte di stagione non è esaltante per la squadra mentre Lorenzo, che intanto viene sempre più spesso aggregato per gli allenamenti con la prima squadra, piano piano riesce a scalare sempre più posizioni nelle gerarchie di Bernazzani fino ad arrivare, in questo scorcio di 2013, a conquistare il posto da titolare, in un nuovo ruolo. Tassi, dopo un duro percorso atletico e tattico, viene infatti impiegato da regista davanti alla difesa in un 4-2-3-1, ripercorrendo in piccolo le orme di un altro bresciano doc ed ex interista come Andrea Pirlo che iniziando da una posizione più avanzata, venne arretrato poi a centrocampo affermandosi, come tutti sappiamo, come uno dei migliori registi del calcio moderno.
Sabato scorso al centro sportivo “Giacinto Facchetti” contro l’Udinese è arrivato anche il primo gol con la maglia dell’Inter Primavera, uno splendido diagonale decisivo per la vittoria 3-2 dei nerazzurri.
Quale potrà essere il suo futuro non possiamo prevederlo con certezza. La cifra tecnica è indubbiamente di valore assoluto, atleticamente ha già compiuto dei passi da gigante nell’ultimo anno e mezzo ma dovrà ancora impegnarsi a fondo per migliorare fisicamente (177 cm per “soli” 63 chilogrammi, ndr) e soprattutto tatticamente in un ruolo come quello del regista che richiede qualità ma anche acume tattico di prim’ordine.
Non resta che aspettare, sperando per il bene dell’Inter e del calcio italiano, di poter tornare ad occuparci di Lorenzo Tassi, non però in veste di semplice predestinato ma di Campione con la “c” maiuscola.