Nel tourbillon del mercato di gennaio, tra chi è arrivato e chi se n’è andato, risalta il nome di Philippe Coutinho alla voce “cessioni”; il giovane brasiliano, classe 1992, era ritornato a Milano in estate dopo la positiva parentesi in prestito all’Espanyol, ma si era un po’ perso tra acciacchi fisici e calo di rendimento, dopo un inizio positivo con le reti di Spalato e Pescara, prima di approdare a Liverpool, sponda Reds.
In queste prime apparizioni sotto la guida tecnica di Brendan Rodgers, Cou ha disputato buone gare, arricchite da due gol, facendo un po’ dubitare i tifosi nerazzurri circa la bontà della sua cessione; in un’intervista il baby carioca analizza il suo ambientamento in Inghilterra: “Sono davvero felice, qui le cose vanno bene. L’aver giocato in Spagna e Italia mi ha aiutato a essere pronto per giocare in Premier League, poi i miei compagni di squadra mi danno una grossa mano. Il calcio inglese è più veloce e più fisico di quello italiano, ma la cosa non mi dispiace affatto”.
La voglia di crescere e migliorarsi non manca all’attuale numero 10 dei Reds: “Ho ancora tanto da imparare, sono giovane, però voglio continuare a lavorare per migliorarmi. Spero di diventare presto un giocatore importantissimo per il Liverpool e restare qui per molti anni“.
Non manca qualche frecciata per la sua ex squadra, ossia l’Inter: “Non so perchè all’Inter le cose non sono andate nel verso giusto. Io mi allenavo dando il meglio di me, ma certe cose a volte non dipendono solo da come lavori. L’Inter fa parte del passato, ora penso solo al Liverpool”.
Per concludere, il pensiero di Philippe va al Mondiale 2014 in Brasile: “Il fatto che si giochi il Mondiale in Brasile è qualcosa di speciale, spero veramente di esserci. Se farò bene con il Liverpool, Scolari potrebbe seriamente prendermi in considerazione”.
Parole importanti che, logicamente, possono fare venire ulteriori perplessità circa la campagna acquisti nerazzurra; per dovere di cronaca, bisogna ricordare che Coutinho è stato sacrificato per una cifra importante, reinvestita successivamente per arrivare a Kovacic, il regista che tanto mancava al centrocampo interista.
Il buon inizio del brasiliano in Premier va anche analizzato più dettagliatamente: partendo dalla base che il campionato è molto fisico, ma le difese non sempre sono imperforabili e attente come in Italia, le due reti di Philippe sono arrivate nel 5-0 a uno Swansea infarcito di riserve (i gallesi avrebbero giocato e vinto la finale di Coppa di Lega una settimana dopo) e di tap-in nel k.o. di Southampton.
Quando si parla di mercato nerazzurro è sempre (troppo) facile trarre considerazione affrettate: quello di Coutinho nel calcio inglese è stato un inizio positivo, è vero, ma forse non così eccezionale come qualcuno vorrebbe far credere.