Dopo due anni in cui la società ha cercato di sfruttare l’inerzia post-Triplete con risultati discutibili, il lavoro più complicato è stato svolto sicuramente nell’ultimo mercato estivo quando Branca e Ausilio, complice la nuova politica di austerità finanziaria promossa dal club, hanno deciso di cambiare completamente rotta mettendosi alle spalle la riconoscenza per i veterani che avevano regalato tante gioie nel recente passato e decidendo di dare vita a uno nuovo corso.
Una rivoluzione che ha portato, inevitabilmente, a un rinnovamento della rosa nerazzurra; una rifondazione totale, in cui era quasi impossibile non commettere qualche errore di valutazione. Nello stesso tempo, però, non sono mancate le note positive, come dimostra l’impatto avuto in nerazzurro da tre dei nuovi arrivati: Handanovic, Palacio e Cassano.
Forse neanche il più ottimista dei tifosi della Beneamata si aspettava un Samir a questi livelli, capace con le sue prodezze di non far rimpiangere Julio Cesar, uno che è rimasto nei cuori interisti non solo per i tanti trofei vinti ma anche per le sue qualità umane. Il portierone ex Udinese, sembra non aver sofferto il passaggio in una nuova realtà con pressioni sicuramente maggiori rispetto a quelle vissute in Friuli, dimostrandosi fin da subito all’altezza della situazione.
Discorso simile deve essere fatto anche per il Trenza che, dopo tre stagioni con la maglia del Genoa, si è ambientato immediatamente anche grazie alla folta colonia argentina che lo ha accolto ad Appiano. L’attaccante 31enne si è rivelato fondamentale negli schemi di Strama per la sua duttilità, capace di aiutare la squadra in fase di non possesso e di essere decisivo sotto porta. I suoi 19 gol messi a segno fino ad ora ripagano in pieno la cifra spesa in estate per il suo cartellino.
Chi tra i tre ha sorpreso meno è sicuramente Antonio Cassano, abituato da tempo a convivere con aspettative pari al suo grandissimo talento. FantAntonio non ha deluso le attese, si è subito preso sulle spalle l’Inter diventando, con le sue giocate illuminanti, il vero ago della bilancia di tutte le trame offensive della squadra.
A questi tre innesti estivi vanno aggiunti Juan Jesus e Fredy Guarin, arrivati a inizio 2012 ma diventati ufficialmente parte del progetto lo scorso agosto. Entrambi, nonostante un periodo di comprensibile appannamento (in linea con l’andamento della squadra), hanno dimostrato di poter essere i cardini su cui costruire i successi del futuro, così come Mateo Kovacic, vera e propria sorpresa del mercato invernale.
Loro, insieme a certezze come Ranocchia e Nagatomo e a prospetti di assoluto livello come Duncan e Longo, saranno le fondamenta da cui ripartire, con la speranza che presto possano aggiungersi altri elementi in grado di riportare l’Inter a competere per i traguardi che merita.
This post was last modified on 27 Marzo 2013 - 00:58