Secondo una ricorrente espressione, il tifo di chi accorre allo stadio rappresenta il “dodicesimo uomo in campo” per la squadra che gioca tra le mura amiche. L’esempio più lampante di questa massima è il calore e la passione con cui la Curva Nord di Milano accompagna da sempre i colori nerazzurri tra cori e colpi d’occhio mozzafiato.
La storia del tifo organizzato interista inizia negli anni ’60, quando la Grande Inter di Angelo Moratti e Helenio Herrera dominava la scena europea e mondiale. Precisamente il 26 Gennaio 1969 nasce uno dei gruppi più antichi, ovvero quello dei Boys-San, formatosi dal distaccamento di alcuni supporters dalla fazione dell’Inter Club Fossati.
Da quel giorno, le coreografie messe in scena dalla Curva Nord sono sinonimo di originalità e spettacolarità, tanto da essere diventate oggetto di un documentario tedesco in nomination al Festival di Berlino 11 mm.
Il derby di Milano è sempre stato il teatro più adatto per dare sfoggio alla creatività del tifo nerazzurro, che in Italia e in Europa ha pochi eguali.
A questo proposito si può ricordare lo striscione, che recitava “Certe notti Milano ha colori meravigliosi” con annesso disegno a fare da splendida cornice al derby di mourinhana memoria, conclusosi con un sonoro 4-0. E come dimenticare quel “Ti te dominet Milan”, accompagnato dalla raffigurazione della Madonnina posta sulla guglia più alta del Duomo o ancora la frase estratta dalla canzone “Gabry” di Vasco Rossi (“mi fai tremare il cuore … mi fai smettere di respirare”) in occasione dell’ultima stracittadina.
La “Vecchia Signora”, invece, nel 2011, è stata accolta a San Siro con lo slogan “Io non rubo il campionato e in serie B non son mai stato” contornato dalla immagine del defunto Giacinto Facchetti, simbolo del mondo interista e oggetto di forti e imperdonabili accuse per le vicende inerenti a Calciopoli.
Il Milan e la Juventus non sono gli unici avversari che hanno potuto ammirare dal terreno di gioco le scenografie interiste. Nella storica notte di Madrid, che ha visto colorarsi di nerazzurro la Champions League 2009/2010, la tifoseria ha spinto i ragazzi di Mourinho verso l’impresa con uno spettacolare striscione, recante la scritta “E ora insieme coroniamo il sogno”.
Ognuna di queste coreografie nasce dalle idee di un laureato in disegno industriale, tradotte in pratica da coloro che si occupano di verniciare le stoffe e da quelli che, invece, si dedicano alla sistemazione delle bandierine e di tutto l’occorrente all’interno della curva.
Lavoro, questo, che richiede un importante dispendio di tempo ed energie e che fa comprendere come protagonisti di una partita non siano soltanto i giocatori che scendono in campo, ma anche chi agisce “dietro le quinte” per rendere ancora più gradevole lo spettacolo, sostenendo incondizionatamente la propria fede calcistica.