Premettiamo che Inter-Juventus è sempre Inter-Juventus, loro sono sempre “loro” e l’attesa per LA partita (insieme ai derby di Milano) si autoalimenta quasi di default. Eppure, va detto, non si respira quel clima da tutto-o-niente, da dentro-o-fuori, da partita all’ultimo sangue. Saranno i tanti punti che ci separano – ahinoi – in classifica, sarà l’anno zero dei nerazzurri, sarà la pausa per le Nazionali, sarà che ci avviciniamo alla Pasqua, saranno mille altri motivi…
E allora proviamoci noi a riscaldare la vigilia con una piccola provocazione: tre motivi per cui è impossibile che l’Inter batta la Juve e tre motivi per cui loro dovrebbero iniziare a fare gli scongiuri.
Volete prima la notizia buona o quella cattiva? Partiamo dalle cattive:
a) I NUMERI – Loro hanno 18 punti di vantaggio in classifica, hanno segnato 13 gol più di noi e ne hanno subiti meno della metà (18 a 37). Hanno perso solo 4 partite in tutto il campionato, noi 9. A pareggi siamo… pari, 5.
b) LA FORMA – La forma. La Juve corre, corre e corre ancora. Hanno ricambi in tutti i reparti e anche in quello più “debole”, l’attacco, se si va a spulciare le statistiche si scopre che segnano tutti. Ma proprio tutti: Quagliarella (7), Giovinco (7), Vucinic (7) e Matri (6).
c) GLI UOMINI – Stramaccioni costruì il successo allo Juventus Stadium sull’asse Milito-Palacio. Non (solo) nel senso che furono gli argentini a segnare le 3 reti decisive, quanto dal punto di vista tattico: con Diego punta capace di “fare reparto” da solo, Palacio aveva il compito di andare a disturbare il loro costruttore di gioco (per lo più Pirlo) ogni volta che scendeva a prendere palla dai difensori. Senza Milito, sabato, delle due l’una: o giochiamo senza punta, o giochiamo con una “finta” punta (Cassano?) e Palacio ancora in disturbo. Ma poi là davanti chi la mette dentro?
Le buone notizie ora:
a) LA CABALA – L’Inter è stata la prima squadra a battere la Juventus dopo una striscia di 49 partite senza stop, per di più allo Juventus Stadium ancora inviolato dal momento dell’inaugurazione. Casualmente, tra l’altro, si trattava di una “vigilia” di Champions per i bianconeri, che guardacaso dopo l’Inter affronteranno il Bayern nei quarti di Champions League.
b) L’EFFETTO SORPRESA – La Juve si distrae poco, e dal ritorno in Serie A ha giocato alla morte contro i nerazzurri. Era un po’ la loro partita della vita, non potendo ancora competere per lo Scudetto. Ora che sono tornati a vincere, però, potrebbero allentare la tensione visto anche il momento non troppo felice dei nostri. E poi, come detto, c’è da concentrarsi sulla Champions…
c) LA FANTASIA AL POTERE – La fantasia al potere. Cassano: ha definito gli juventini dei “soldatini” e Bonucci se l’è presa – però è lui quello che si affida al motivatore Alberto e ha dato un nome, Leonardobi, al “soldato che vive dentro di me”. La Juve sembra un esercito: preciso, rapito, meccanico. Ecco, per inceppare un ingranaggio perfetto basta un granello di sabbia (di genio). Può mettercelo Cassano, quello che proprio non manda giù le regole e i “soldatini”.