Il centrocampista olandese, classe 1976 ora in forza al Botafogo in Brasile dopo aver fatto le fortune soprattutto del Milan, il 9 marzo 2002 fu protagonista del match contro i bianconeri, che a fine stagione festeggiarono uno degli scudetti più indigesti al popolo interista.
La Juventus di Marcello Lippi arrivò a San Siro forte della sua supremazia nazionale che poi le permise di soffiare il titolo proprio all’Inter in quel famoso 5 maggio 2002.
Nedved ad ispirare Del Piero e Trezeguet rappresentava la carta vincente di una Juventus tanto cinica e arcigna quanto letale ed esperta. Quella sera, però, Seedorf, che in maglia nerazzurra non convinse mai fino in fondo nonostante diverse ottime prestazioni, si esibì in una prestazione memorabile, condita da due gol da antologia.
Pronti via e la “Pantera” già al 5′ portava in vantaggio i suoi con un missile di sinistro che andava ad insaccarsi all’incrocio dei pali con Buffon inerme. La reazione della Juventus fu veemente, tanto da ribaltare il risultato con le incornate vincenti prima di Trezeguet, poi di Tudor. Al 91′ però, quando i tre punti viaggiavano già verso Torino, ancora Seedorf decise di sganciare un bolide terra-aria che finì la sua corsa alle spalle dell’estremo difensore bianconero.
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