La doccia fredda è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri: da Appiano giungono voci di un Palacio vittima di problemi muscolari. Una notizia che getta il popolo nerazzurro nello sconforto, soffocando quel briciolo di entusiasmo che aveva generato la vittoria sulla Sampdoria: l’eroe di Marassi, l’unico giocatore in grado di caricarsi sulle spalle il peso dell’attacco nerazzurro dopo l’infortunio di Milito, sarà costretto a fermarsi ai box nel momento cruciale della stagione. Difficile immaginare notizia peggiore.
Ma, proprio mentre tutti si preoccupavano di formulare le prime ipotesi sui tempi di recupero, confidando in uno stop relativamente breve, ecco la mazzata definitiva: “Gli ultimi esami strumentali effettuati in giornata sull’attaccante Rodrigo Palacio hanno evidenziato una lesione miotendinea di secondo grado del bicipite femorale sinistro”. Questa la nota ufficiale apparsa su inter.it, dopo un rincorrersi di smentite e controsmentite che hanno solo contribuito a rendere più amara la vicenda. Nel comunicato si precisa che “i tempi di recupero saranno valutati nei prossimi giorni”, ma pensare che il Trenza possa tornare a disposizione prima di un mese è quasi utopia.
Una bruttissima tegola per Andrea Stramaccioni, chiamato ad affrontare l’ennesimo ostacolo di una stagione che sarebbe riduttivo definire sfortunata. “C’è una nuvoletta nera che ci perseguita” aveva scherzato il mister nella conferenza stampa pre Inter-Juve, convinto di aver già pagato un conto fin troppo salato al destino.
Invece sarà obbligato a rincorrere gli ultimi due obiettivi stagionali (terzo posto e coppa Italia) con i soli Cassano e Rocchi a guidare il reparto offensivo: una situazione non certo invidiabile considerando che il barese, per via di una condizione atletica non sempre smagliante, è rimasto in campo dal primo all’ultimo minuto solo in 12 delle 37 occasioni in cui è stato impiegato, mentre l’ex laziale ha giocato la miseria di 358 minuti da fine agosto a oggi.
Doveroso ricordarlo a chi tra qualche settimana dovrà giudicare l’operato di Stramaccioni, già troppe volte costretto a sacrificare idee e progetti per cause indipendenti dalla sua volontà. Trasformarlo anche nel principale responsabile dei risultati ottenuti dalla squadra sarebbe il modo peggiore per archiviare questa stagione maledetta.
Alessandro Suardelli
(Twitter: @AleSuardelli)