Arrivato nel mercato di gennaio per rimpolpare il pacchetto offensivo interista, Tommaso Rocchi da qui a fine stagione sarà l’unico attaccante a disposizione di Andrea Stramaccioni.
Infatti, dopo i forfait di Milito e Palacio, nel posticipo di domenica sera contro l’Atalanta si è fermato anche Antonio Cassano.
Il talento di Bari Vecchia, alla mezz’ora della prima frazione di gioco, ha riportato una lesione miotendinea di secondo grado al bicipite femorale destro che gli pregiudicherà il finale di stagione.
L’Inter si è ritrovata quindi dall’avere uno degli attacchi più pericolosi e prolifici d’Europa ad avere un reparto scarno e privo di alternative. Come già sottolineato in altre occasioni, adesso più che mai anche Ricky Alvarez è chiamato a dare un contributo importante alla squadra.
L’ex Velez, a meno che Stramaccioni non decida di passare al 4-2-3-1 con Schelotto largo a destra, sarà impiegato alle spalle di Rocchi, che avrà il compito di capitalizzare al massimo le azioni create.
In questo ultimo spezzone di stagione, anche Guarin dovrà cambiare rotta rispetto a quanto mostrato nelle ultime settimane, dove il centrocampista colombiano è apparso nervoso e fuori dallo spartito della squadra.
Giunti a questo punto e con una rosa ridotta così all’osso, emergono ancora una volta le leggerezze effettuate dai dirigenti nerazzurri in sede di mercato. Certo, l’infortunio di tipo traumatico occorso a Milito non era preventivabile ma, con soli quattro attaccanti a disposizione e tutti sopra i trent’anni, qualche malanno muscolare era dietro l’angolo.
A differenza dalle altre stagioni, quest’anno l’Inter non potrà attingere forze fresche nemmeno dalla Primavera, dove gli attaccanti di Bernazzani, come detto dallo stesso Stramaccioni, “sono ancora un po’ acerbi per questi palcoscenici”.
Anche nel campionato di categoria, sia Francesco Forte che Matteo Colombi non hanno certo fatto sfracelli: il primo ha collezionato 17 presenze condite da 7 gol, mentre il secondo ha totalizzato 13 presenze con appena 3 realizzazioni.
L’infortunio di Cassano quindi, rappresenta una tegola non da poco per il tecnico nerazzurro, che non avrà neanche la possibilità di cambiare inerzia della gara con sostituzioni dalla panchina: “Il pericolo più grande è l’assenza di ricambi – ha spiegato domenica sera -. Il problema non sarà fare una formazione iniziale pericolosa ma riuscire a mantenere la pericolosità nell’arco dei novanta minuti“.