Tutto inizia quando F.R., sostenitore rossoblu, lancia un appello agli ultras della Gradinata Nord: suo figlio Matteo, a suo dire, soffre di una grave patologia al polmone destro e ha urgente bisogno di sottoporsi a intervento chirurgico molto costoso in Svizzera.
La mobilitazione dei tifosi genoani è immediata. Grazie alla vendita di magliette, cappellini e gadget, vengono raccolti circa 40mila euro anche grazie alla collaborazione di altre tifoserie. Lo stesso Genoa, con una colletta di giocatori e dirigenti, versa altri 25mila euro all’uomo attraverso la onlus “Un cuore grande così”.
Alla fine viene raggiunta la somma ragguardevole di 70mila euro. Ma è tutto un inganno e sono le banche a rendersene conto. Si scopre infatti che l’uomo, un artigiano in gravi difficoltà economiche, non ha utilizzato i soldi raccolti per curare il figlio, ma per pagare i debiti di lavoro. Il bambino, tra l’altro, non ha una malattia grave: soffre semplicemente di una leggera forma d’asma. I tifosi e il Genoa hanno annunciato querela, l’ultimo capitolo di una storia davvero allucinante.
Fonte: Sportmediaset
This post was last modified on 10 Aprile 2013 - 16:30