Quasi dieci anni fa Samuel sbarcava alla Pinetina dopo una stagione non indimenticabile col Real Madrid. Wally, stranamente, non era riuscito a dare il meglio di sè con le merengues e il rapporto con l’ambiente madridista era diventato difficile. L’offerta dell’Inter arrivò col tempismo perfetto. L’intervista parte proprio da qui, da dove tutto ebbe inizio: “Quando l’Inter mi ha chiamato otto anni fa mi sono sentito orgoglioso e contento perchè c’era un po’ di storia argentina nelle pagine di questo club, nel suo passato e nel suo presente c’erano tanti argentini. Era una società che mi incuriosiva, anche se non era un buon momento dal mio punto di vista personale. Quando sono arrivato all’Inter volevo dimostrare di poter giocare in una grande squadra“.
Oggi possiamo dire che Walter ci è riuscito alla grande. Ma come si fa a essere titolare di una squadra come l’Inter a 35 anni? “Non c’è nessun segreto. Mi piace giocare a calcio, che è quello che non si deve perdere mai anche quando si arriva ad alti livelli e cresce il nervosismo. Io sento tanto le partite e se sono arrivato qui all’Inter e ho fatto una lunga carriera è perchè non ho mai perso la voglia di giocare“.
Purtroppo questa stagione non sarà da ricordare, nè per Samuel nè per tutti gli interisti: il tanto ambito terzo posto non è mai stato così lontano e il numero degli infortunati ha spento sul nascere un possibile tentativo di rimonta in extremis. Samuel ha la sua diagnosi della brutta stagione della squadra: “E’ mancata la regolarità. Avremmo potuto vincere contro alcune squadre contro le quali non abbiamo vinto, anche se era nelle nostre possibilità. Adesso ci mangiamo le mani, arrivare terzi sarebbe stato un grande traguardo perchè questo è stato un anno di cambiamenti radicali. Abbiamo perso una grande occasione con l’Atalanta, stavamo vincendo, abbiamo fatto errori in difesa, se avessimo visto quella partita eravamo lì. Adesso, dico sinceramente, è durissima, ma dobbiamo giocarcela e, poi, anche le altre squadre non hanno partite semplici”.
Sugli errori arbitrali: “Per me è finita. Una volta che si fischia la fine della partita il meglio sarebbe smettere di parlare, altrimenti non si va più avanti. E’ normale che io provi dispiacere per il rigore che hanno fischiato per un mio presunto fallo durante la partita contro l’Atalanta, ma ora dobbiamo andare avanti, vincere le prossime partite e arrivare in finale di Coppa Italia“.
Si parla anche del futuro. Del possibile arrivo di Mauro Icardi: “Non gli si potrà chiedere subito di essere un fenomeno perchè ha bisogno di fare esperienza, ma se è vero che la società lo ha acquistato, dico che hanno fatto bene“. Ma anche del futuro di Samuel in nerazzurro e del suo contratto in scadenza: “Sinceramente non ci sto pensando, sono stato lontano dal campo tanto tempo e adesso voglio solo giocare. So che manca poco alla scadenza, ma non divento pazzo per sapere quello che succede. Io darò il massimo fino alla fine, poi se potrò rimanere qui all’Inter rimarrò volentieri e se dovrò andare via, andrò. L’importante è che tutti i tifosi conservino sempre un buon ricordo di me“.
“Gli anni passano per tutti – continua Wally – è normale che non posso dare quello che davo quando avevo 20 anni però l’affetto delle persone mi fa piacere. Qui all’Inter ho vissuto tanti momenti, belli e brutti, ma i tifosi ci sono stati sempre vicini“.
This post was last modified on 13 Aprile 2013 - 15:07