Domani, alle ore 15, l’Inter affronterà il Cagliari allo stadio “Nereo Rocco” di Trieste nella gara valida per la 32^giornata di Serie A.
In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da Andrea Stramaccioni nella consueta conferenza della vigilia.
Domani l’Inter affronterà il Cagliari, una squadra che è stata sconfitta solo una volta nelle ultime dodici partite…
“Il Cagliari è una delle squadre che ammiro di più in questa Serie A. Li rispettiamo in maniera particolare. Hanno ampiamente meritato la salvezza e da gennaio in avanti hanno dimostrato di poter ambire anche a traguardi più importanti. Hanno uno schema consolidato da diversi anni e possiedono un parco attaccanti di assoluto livello. Per noi sarà una partita difficile”.
Come stanno Ranocchia e Samuel? Ci sarà turnover in vista della sfida con la Roma?
“La partita con la Roma è importantissima, ma non parlerei di turnover. Vogliamo dare tutto in questo finale di campionato e cercheremo di fare bene anche domani. Sono convinto che la partita che precede un match importante sia altrettanto decisiva, perchè permette di arrivare all’appuntamento successivo con la testa giusta. Siamo reduci da una brutta sconfitta e sarà quindi importante ritrovare fiducia sul campo di Trieste. Attualmente abbiamo quattro centrali a disposizione: Juan Jesus, Ranocchia, Samuel e Silvestre. Schiererò chi sta meglio, valutando le condizioni dei singoli”.
Con che stato d’animo scenderà in campo Celi, l’arbitro designato per la partita di domani?
“Assolutamente sereno, stiamo parlando di professionisti. Si è parlato anche troppo di arbitri, adesso noi abbiamo solo il Cagliari in testa”.
C’è qualche piccola speranza di recuperare Palacio per mercoledì?
“Credo di no…”.
Ti preoccupano le condizioni del campo di Trieste?
“Onestamente ci preoccupavano, anche perchè avevamo già giocato l’anno scorso al ‘Nereo Rocco’. Da quello che mi dicono, però, hanno finito di rizollarlo, quindi sono certo che troveremo un campo all’altezza della Serie A”.
Ti preoccuperebbe rigiocare l’Europa League l’anno prossimo? Preferiresti concentrarti solo sul campionato?
“Non c’è questo tipo di ragionamento. Il nostro obiettivo è portare l’Inter in Europa. Adesso la porta per la Champions è più lontana, ma finchè la matematica non ci condanna saremo obbligati a crederci. Quest’anno l’Europa League ha condizionato un po’ tutti e non è un caso che il Napoli abbia ripreso la sua marcia dopo l’eliminazione. La Lazio ha pagato come abbiamo pagato noi e penso che le italiane abbiano fatto tesoro di questa esperienza. L’importante sarà non ripetere gli errori che sono stati commessi non calcolando il peso della partita del giovedì”.
Nainggolan è il giocatore che manca al centrocampo dell’Inter?
“E’ il prototipo del centrocampista moderno, è un giocatore di grande qualità. Ci piace, ma è di proprietà del Cagliari e non è questo il momento per parlare di mercato”.
L’anno prossimo pensi di puntare su Bessa?
“Il discorso dei giovani va monitorato con attenzione. Ci sono dei ragazzi più pronti e altri che avranno bisogno di più tempo per essere protagonisti nell’Inter. Longo e Duncan – per fare due esempi – stanno dimostrando di essere cresciuti tanto; Daniel è un giocatore che stimo parecchio, ma la sua stagione è stata condizionata dall’infortunio patito l’anno scorso. Valuteremo a inizio stagione”.
Che settimana è stata per la squadra dopo le polemiche arbitrali del match con l’Atalanta?
“Non ci siamo mai nascosti davanti ai nostri problemi. Sappiamo di aver vissuto una stagione non molto fortunata e di aver sbagliato spesso l’appuntamento con la continuità. Abbiamo le nostre colpe e non ci siamo mai tirati indietro. Per noi, però, ogni discorso viene archiviato insieme alla partita. Da martedì ci siamo concentrati solo sul Cagliari. Adesso è un momento importante e difficile perchè, senza contare i ragazzi della Primavera, siamo rimasti con 14-15 giocatori di movimento”.
Il Presidente ha detto che la squadra dovrebbe essere meno fragile. Tu che idea ti sei fatto?
“Sono d’accordo. L’ho detto anch’io a caldo. Il rigore è arrivato a spezzare un momento in cui l’Inter aveva la partita in pugno. Da quel momento sono trascorsi 10-12 minuti in cui abbiamo sbandato psicologicamente e tecnicamente. Abbiamo accusato il colpo e sicuramente non abbiamo fatto bene”.
Pensi che tutte queste polemiche possano diventare un boomerang?
“Il discorso è chiuso. Rimango della mia idea sull’errore di domenica, ma adesso pensiamo solo al campo. Vogliamo dare tutto fino all’ultima partita della stagione”.
Rocchi ha detto che gli stimoli aumentano le energie. E’ pronto per giocare 180 minuti in tre giorni?
“Deve essere pronto per forza (sorride, ndr). A parte gli scherzi siamo contenti che abbia ritrovato il gol, è un giocatore esperto e sa come gestire le sue forze. Io cercherò di aiutarlo in questo, anche se non sarà facile”.
Non sarebbe stato più opportuno giocare Inter-Roma a ridosso della sfida di andata?
“Mi viene da sorridere perchè ricordo il commento positivo di fine gennaio. Avevamo Cassano infortunato e si diceva ‘meno male che giochiamo il 17 aprile, così li recuperiamo tutti’. Invece ci è rimasto solo Tommaso”.
L’Inter è la seconda peggior difesa della Serie A nel 2013. Ti sei spiegato il perchè di tutti questi gol subiti?
“Il nostro 2013 non è stato positivo a livello di risultati. Avevamo chiuso l’anno precedente in una posizione di classifica differente, ma in un’analisi è sbagliato puntare il dito solo su un reparto. E’ un discorso di collettivo. Non è giusto puntare i riflettori sul pacchetto arretrato. Ovviamente il 2013 non è stato come avremmo voluto, dobbiamo cercare di invertire la tendenza”.
Come riuscirai a far concentrare i tuoi ragazzi solo sulla partita di domani?
“I ragazzi sono concentrati. Penseremo alla Roma solo dopo il fischio finale”.
Alvarez ha detto che rende meglio partendo da destra…
“Lo so bene, infatti l’ho impiegato soprattutto lì. Ma so anche che può fare bene in altre posizioni. Ho grande stima di Ricky. Contro l’Atalanta ha fatto quasi la seconda punta, ma in un modulo differente lui può agire sia a destra che a sinistra”.
Come stanno Chivu e Stankovic?
“Farò di tutto per recuperarli. Cristian mi lascia qualche piccola speranza in più. Con Deki aspetto a parlare perchè prima deve fare un esame con il dottore. Per me sarebbe importantissimo averli almeno in panchina perchè sono fondamentali per il gruppo”