Ospite della puntata odierna di “Prima Serata”, Vid Belec si è raccontato ai microfoni di Inter Channel. Il racconto del portiere sloveno comincia con un’analisi della sua professione e del suo ruolo: “La vita da calciatore mi piace tanto. Avevo iniziato con il tennis ma poi ho deciso di cambiare. La scelta di fare il portiere è stata mia, da bambino mi piaceva stare tra i pali perchè non volevo correre (sorride, ndr) anche se devo dire che, secondo me, è il ruolo più difficile. Essere l’ultimo difensore in una squadra dà sicuramente un maggiorer senso di responsabilità”.
Si prosegue ripercorrendo la sua scalata in nerazzurro, dagli anni trascorsi nel settore giovanile all’esordio ufficiale in prima squadra: “Non avrei mai pensato di poter raggiungere una squadra come l’Inter. All’inizio, quando hai 16 e vai via da casa tua per andare in Italia, è tutto difficile, cambia la terra, la lingua, le amicizie. Sono stati i miei compagni ad aiutarmi. Con la Primavera ho passato anni indimenticabili. Siamo stati sempre un bel gruppo, mi sono divertito tanto. Sono stato lì quasi quattro anni. L’esordio contro il Vaslui? Avrei potuto fare sicuramente meglio, purtroppo non sono riuscito a parare il rigore appena entrato. Quando una partita inizia dal primo minuto è sicuramente meglio, ti prepari meglio e vivi tutto in maniera diversa”.
L’ex Crotone parla infine del suo presente e del suo futuro: “Non so ancora cosa succederà a fine stagione, ma mi piacerebbe rimanere qui anche in futuro. E’ normale soffrire un po’ quando si sta in panchina, perchè la voglia di giocare è tanta, ma a quest’età significa tanto anche poter lavorare con un professionista come Handanovic. Siamo compagni di stanza e, allenandoci insieme tutti i giorni, si è creata un’amicizia profonda. Quali consigli mi dà? Di lavorare duramente, perchè il lavoro paga sempre. Lui è uno che ama tanto la sua professione. Caratterialmente è diverso da Julio Cesar, Samir forse è più perfezionista“.