Si prosegue ripercorrendo la sua scalata in nerazzurro, dagli anni trascorsi nel settore giovanile all’esordio ufficiale in prima squadra: “Non avrei mai pensato di poter raggiungere una squadra come l’Inter. All’inizio, quando hai 16 e vai via da casa tua per andare in Italia, è tutto difficile, cambia la terra, la lingua, le amicizie. Sono stati i miei compagni ad aiutarmi. Con la Primavera ho passato anni indimenticabili. Siamo stati sempre un bel gruppo, mi sono divertito tanto. Sono stato lì quasi quattro anni. L’esordio contro il Vaslui? Avrei potuto fare sicuramente meglio, purtroppo non sono riuscito a parare il rigore appena entrato. Quando una partita inizia dal primo minuto è sicuramente meglio, ti prepari meglio e vivi tutto in maniera diversa”.
L’ex Crotone parla infine del suo presente e del suo futuro: “Non so ancora cosa succederà a fine stagione, ma mi piacerebbe rimanere qui anche in futuro. E’ normale soffrire un po’ quando si sta in panchina, perchè la voglia di giocare è tanta, ma a quest’età significa tanto anche poter lavorare con un professionista come Handanovic. Siamo compagni di stanza e, allenandoci insieme tutti i giorni, si è creata un’amicizia profonda. Quali consigli mi dà? Di lavorare duramente, perchè il lavoro paga sempre. Lui è uno che ama tanto la sua professione. Caratterialmente è diverso da Julio Cesar, Samir forse è più perfezionista“.
This post was last modified on 20 Aprile 2013 - 01:51