Miraggio Europa League, ma ripartire da zero potrebbe essere un vantaggio

Stramaccioni Palermo-InterA quattro giornate dal termine della stagione, l’Inter si ritrova settima in classifica a 53 punti, a -2 dal quinto posto, attualmente occupato dalla Roma, in vantaggio anche negli scontri diretti.

Di conseguenza, il prossimo anno i nerazzurri potrebbero essere impegnati solo su due fronti, il campionato e la coppa Italia, cosa che non succedeva dalla stagione 1999-2000, quando Massimo Moratti scelse di ricominciare da Marcello Lippi dopo aver chiuso un’annata fallimentare con Simoni, Lucescu, Castellini e Hodgson ad alternarsi alla guida della squadra.

A nulla servirono i continui cambi d’allenatore, visto che l’Inter chiuse il campionato all’ottavo posto, rimediando anche qualche brutta figura. A differenza di allora, però, il presidente sembra aver capito che Stramaccioni difficilmente avrebbe potuto fare meglio con la rosa a sua disposizione, decimata fino ai minimi storici da infortuni e scelte errate di mercato.

Se è vero che terzo e quarto posto se li spartiranno con ogni probabilità Milan e Fiorentina, per la quinta posizione sarà una lotta a quattro che vedrà coinvolti, oltre ai nerazzurri, Udinese, Roma e Lazio. Proprio i biancocelesti, complice un calendario favorevole, potrebbero riuscire a scavalcare gli eterni rivali cittadini: gli uomini di Petkovic, a parte l’Inter, saranno impegnati solamente con squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato, ovvero Bologna, Sampdoria e Cagliari. Totti e compagni, invece, dovranno vedersela con Fiorentina, Chievo, Milan e Napoli.

Poi c’è l’Udinese, alla quale restano ancora da sfidare Sampdoria, Palermo, Atalanta e Inter. La compagine di Stramaccioni, oltre alla Lazio e ai friulani (da affrontare a San Siro rispettivamente alla terz’ultima e all’ultima giornata), verrà ospitata domenica prossima dal Napoli, alla ricerca di punti per blindare la seconda piazza, e il weekend successivo da un Genoa in piena bagarre per non retrocedere.

Ma la mancata partecipazione all’Europa League potrebbe anche non essere un fattore così negativo per i nerazzurri: infatti, l’unico vantaggio derivante dall’ingresso nella Little Europe sarebbe qualche entrata in più a livello economico; a parte questo, però, la seconda competizione continentale ha già dimostrato quanto possa diventare devastante dal punto di vista psico-fisico, con trasferte sfiancanti a ridosso dei match domenicali.

Un aspetto da tenere in considerazione, visto che non saranno sicuramente i proventi dell’ “Europa dei poveri” (la vincente dell’Europa League può guadagnare in totale una cifra vicina ai 10 milioni di euro, ndr) a cambiare il mercato dell’Inter. Meglio quindi ripartire da zero, un po’ come successe alla Juventus all’inizio della scorsa stagione dopo due settimi posti consecutivi.

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