Tra le poche note positive da salvare in questo anno maledetto, una è senz’altro il numero 10 nerazzurro. Talento purissimo classe ’94, Kovacic è stato acquistato per una cifra importante, ma nonostante ciò ha subito messo in mostra le sue qualità: senso della posizione, accelerazioni, testa sempre alta e una maturità in campo da giocatore già affermato.
Anche ieri, dove nonostante la sconfitta, i nerazzurri hanno fatto comunque una prestazione sufficiente, Mateo ha spesso superato il pressing costante e i raddoppi degli uomini di Mazzarri, provando a costruire gioco per l’attacco. Non a caso, da una sua iniziativa e dai suoi piedi è nato il filtrante che ha portato Alvarez a procurarsi il rigore dell’1-1.
Kovacic, però, può dare ancora molto di più a questa squadra; lo stesso Strama ha detto in conferenza che nella nuova Inter il croato giocherà venti metri più avanti. Ora sta giocando davanti alla difesa per necessità, ma l’idea del mister è quella di sfruttare le doti di Mateo nel ruolo di interno in un 4-3-3 o di trequartista in un 4-2-3-1.
L’Inter ha la giovane sua speranza da cui ripartire ed è su giocatori come questi che si può progettare e costruire, per aprire un nuovo ciclo ed evitare stagioni come quella appena passata.
This post was last modified on 7 Maggio 2013 - 02:57