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Archiviata la sconfitta di Napoli, l’Inter si concentra sul turno infrasettimanale contro la Lazio

Dopo la sconfitta di Napoli, per Andrea Stramaccioni è già tempo di pensare alla prossima gara. I nerazzurri ospiteranno tra le mura amiche una Lazio ancora in corsa per un posto in Europa League, nel turno infrasettimanale valevole per la 36^giornata. I biancocelesti, qualora non riuscissero nell’intento di arrivare quinti, avrebbero ancora la possibilità di accedere alla Little Europe  provando a vincere, contro la Roma, quella Tim Cup che a Formello manca dalla stagione 2008-2009, quando la compagine allora allenata da Delio Rossi sconfisse ai rigori la Sampdoria di Mazzarri.

L’Inter, come accade costantemente da alcuni mesi a questa parte, si presenta all’appuntamento con una squadra in piena emergenza e con il morale, presumibilmente, a terra, frutto di 6 sconfitte nelle ultime 8 partite, intervallate soltanto dalle vittorie contro la Samp a Genova e in casa contro il Parma. Gli uomini di Petkovic, nonostante il calo fisiologico dovuto all’inizio scoppiettante e al proseguimento in Europa League, hanno avuto un rendimento costante per tutto il campionato (16 vittorie, 12 sconfitte e 7 pareggi).

All’andata vinse la Lazio per 1-0 grazie ad un gol del solito Klose a 10 minuti dal termine. Fu una partita strana, con i nerazzurri padroni del campo e vicini al gol in almeno un paio di occasioni con i tiri di Guarin e Cassano che s’infransero sui pali. Nonostante la sconfitta e il periodo non proprio felicissimo vissuto esattamente un girone fa, rispetto ad oggi eravamo al cospetto di un’altra Inter, distante soltanto 7 punti dalla capolista Juve e con un’intera rosa ancora a disposizione.

I biancocelesti sono una squadra molto quadrata, che ha in Miroslav Klose l’unico punto di riferimento su cui appoggiarsi per finalizzare la manovra offensiva. L’attaccante teutonico, dopo esser stato fuori per oltre un mese, è riuscito a sbloccarsi contro i felsinei dopo un digiuno lungo 4 mesi (ultima rete il 5 gennaio in Lazio-Cagliari 1-0), realizzando una bella cinquina, cosa che, in Serie A, non accadeva da 27 anni.

Petkovic è solito a schierare un 4-5-1 che, oltre alla vena realizzativa dell’ex Bayern, può contare anche sulle geometrie di Ledesma, sulla fantasia e l’estro di Hernanes e sugli inserimenti di Lulic e Candreva (quest’ultimo abilissimo anche nei tiri da fuori), tutti fattori che hanno permesso alla sua squadra di essere l’ottavo attacco del campionato insieme alla rivelazione Catania.

Il vero punto forte della compagine guidata dal tecnico serbo pare però essere la difesa: grazie ad un Marchetti spesso decisivo e ad un pacchetto arretrato che, seppur privo da giocatori di grido, ha ben impressionato durante tutta l’annata, i biancocelesti sono la quarta difesa del campionato a pari merito con l’Udinese. Oltre al reparto arretrato, non è da sottovalutare anche il lavoro svolto dal centrocampo, dove spiccano le qualità atletiche in fase di non possesso di Alvaro Gonzalez e dell’albanese Cana.

This post was last modified on 8 Maggio 2013 - 14:57

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redazione