In questi casi la nostalgia regna sovrana, tutti ricordano il Re Leone che, soprattutto nell’anno post Triplete, ha trascinato la squadra interista a suon di gol, caricandosi sulle spalle l’intero attacco vista l’annata opaca di Milito; un giocatore di livello mondiale che si è messo al servizio della causa nerazzurra giocando da esterno d’attacco e sacrificandosi anche in fase difensiva.
I nodi cruciali per cui è da escludere quasi categoricamente un ritorno di Eto’o in nerazzurro riguardano, in primis, l’ingaggio: in Russia, Samuel percepisce uno stipendio a dir poco faraonico (20 milioni di euro netti), totalmente fuori budget per l’Inter, che sta tentando di abbassare ulteriormente il monte stipendi proponendo “spalmature” e ritocchi verso il basso.
Oltre a un ingaggio fuori dai parametri attuali, la dirigenza nerazzurra sta operando una campagna acquisti improntata sul ringiovanimento della rosa, vedi gli acquisti di Kovacic, Laxalt e Icardi, tutti ragazzi dalle belle speranze. Per quanto un campione come Eto’o sia “senza tempo”, per l’Inter di oggi anche la carta d’identità ha un peso specifico e questo allontana ancora di più il camerunense dalla Pinetina.
Per concludere, non si possono negare le differenti ambizioni della compagine milanese rispetto all’Anzhi, attuale squadra di Eto’o; i nerazzurri, da un paio di stagioni a questa parte, stanno ripartendo da zero e con tutta probabilità non disputeranno alcuna competizione europea nella stagione 2013/2014, mentre i russi si trovano terzi in classifica e sebbene difficilmente centreranno la qualificazione Champions per la prossima annata, possono dirsi una squadra in piena ascesa e desiderosa di conquistare i vertici il prima possibile.
Rivedere Eto’o a Milano è dunque utopia, sebbene il ricordo di un grande campione che ha contribuito a rendere grande l’Inter non svanirà mai. Ora, però, è giusto guardare avanti e non vivere solo di ricordi, per quanto dolci siano.
This post was last modified on 8 Maggio 2013 - 16:12