Con un ruolino di marcia da retrocessione (nelle ultime 9 partite l’Inter ha fatto meglio solo di Torino e Pescara, ndr), a finire sotto accusa in casa nerazzurra è stata soprattutto la difesa.
Tuttavia, il periodo nero dell’Inter non è imputabile soltanto a una retroguardia un po’ troppo ballerina. Le colpe per i troppi gol subiti dai nerazzurri in questo campionato vanno suddivise tra tutti i reparti: da un attacco che fatica a gestire il pallone e non dà il necessario supporto in fase di non possesso, a un centrocampo che, oltre ad avere pesanti lacune in fase di impostazione (in tal senso l’arrivo di Kovacic è stato come una goccia d’acqua nel deserto), non riesce a fare filtro e a garantire una protezione adeguata alla difesa.
Tralsciando il solito nodo legato agli infortuni di Milito, Palacio e Cassano (e alle cessioni di Sneijder, Coutinho e Livaja), che hanno impoverito la rosa facendo sì che tutto il peso del reparto offensivo ricadesse su Tommaso Rocchi, il tallone d’Achille dell’Inter 2012/13 è stato senza alcun dubbio la mediana: le prestazioni altalenanti di Guarin, devestante nella metà campo avversaria ma decisamente rivedibile in fase difensiva, gli infortuni di Gargano e Mudingayi (giocatori limitati tecnicamente ma indispensabili per dinamismo e capacità nel recupero palla) e la scarsa tenuta fisica e atletica di Kuzmanovic (reduce dalla lunga sosta del campionato tedesco), Cambiasso e Stankovic (frenati soprattutto dal logorio di tante battaglie), hanno inciso notevolmente sulla perforabilità della retroguardia interista.
Una difesa che, inevitabilmente, paga anche l’inadeguatezza di giocatori come Silvestre, Jonathan e Pereira, dimostratisi davvero poco utili alla causa, e risente maledettamente dell’assenza di Walter Samuel, senza il cui contributo anche Juan Jesus e Ranocchia (quest’ultimo in campo da ormai due mesi con infiltrazioni al ginocchio) hanno palesato i loro limiti.
Ad oggi i nerazzurri, con 49 gol subiti, sono l’undicesima difesa del torneo, a pari merito con Bologna e Chievo. Numeri non certo da grande squadra: per questo, uno dei fattori su cui Strama e la società saranno chiamati a lavorare in vista della prossima stagione è proprio la solidità difensiva.