Domani, alle ore 20.45, l’Inter ospiterà la Lazio allo stadio “Giuseppe Meazza” in San Siro nella gara valida per la 36^giornata di Serie A.
In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da Andrea Stramaccioni nella consueta conferenza della vigilia.
Cosa chiederai alla squadra in queste ultime tre partite?
“Quello che ho chiesto è di dare tutto in campo, come abbiamo fatto nelle ultime partite. Dobbiamo tornare a vincere, come abbiamo fatto con il Parma, nonostante la condizione di emergenza. Possiamo giocarcela e, fino al 3-1, l’abbiamo dimostrato anche al San Paolo. Non dobbiamo assolutamente mollare un centimetro. Vestiamo la maglia dell’Inter e dobbiamo andare sempre in campo per vincere. La Lazio sta bene, ma possiamo batterla se giochiamo alla morte”.
Come stanno Ranocchia e Chivu?
“L’ho già detto nel post-gara di Napoli. Cristian e Andrea hanno giocato in condizioni precarie. Nessuno dei due si è allenato oggi e, essendoci rimasto solo Juan Jesus come difensore di ruolo, abbiamo poco più di ventiquattro ore per cercare di recuperare almeno uno dei due”.
Che significato può avere per l’Inter questo finale di campionato?
“Io voglio vedere la squadra dare tutto, come abbiamo fatto contro il Parma, a Palermo e a Napoli. In queste ultime due occasioni non abbiamo guadagnato punti, ma chi è sceso in campo ha dato il massimo. Poi c’è un obiettivo tecnico-tattico, visto che l’Inter nelle ultime partite ha dimostrato di essere cresciuta molto sul piano del palleggio e del possesso palla. E’ stato il nostro tallone d’Achille nella prima parte di stagione e dobbiamo continuare a lavorare sulla qualità in mezzo al campo, potendo beneficiare dell’arrivo di un giocatore come Mateo, che ha agevolato lo sviluppo della manovra”.
C’è il rischio di una caduta libera visto lo sfumare degli obiettivi?
“Sono sicuro di no, ma lo vedremo domani. A Napoli, prendendo gol dopo due minuti, c’era questo rischio, invece abbiamo trovato il pareggio e fatto la partita. Poi, sfortunatamente, c’è stato un altro rigore che ha girato l’inerzia. Senza quel penalty il Napoli avrebbe fatto molta più fatica”.
Cosa pensi dell’eventuale ritorno di Leonardo?
“Adesso penso solo alla squadra. Non parlo di mercato, perchè sono concentrato sul campo. I miei ragazzi devono capire che è importante restare sul pezzo fino all’ultima giornata”.
Quanto pesa nello spogliatoio l’eventuale esclusione dall’Europa?
“Nello spogliatoio è abbastanza chiara l’idea su quello che è successo quest’anno. Ovviamente siamo i primi a essere arrabbiati e tristi, ma non ci siamo mai nascosti e mai abbiamo cercato alibi. Abbiamo dimostrato sul campo che, quando c’eravamo tutti, la squadra era competitiva”.
Guarin non ha quasi mai giocato da interno nel 2013. Pensi di poterlo utilizzare ancora in quella posizione?
“Quello di interno destro in un centrocampo a tre è il ruolo per cui è stato preso Fredy e sarà la posizione in cui giocherà nell’Inter del futuro. Quando ho potuto l’ho utilizzato lì, ma in questo momento bisogna fare di necessità virtù. Fredy è il centrocampista che ha più qualità negli ultimi venti metri e, vista l’emergenza che ha colpito il nostro attacco, per me è inevitabile schierarlo in posizione più avanzata”.
Come sta Cassano?
“Sta lavorando duramente e sta meglio. Per giovedì abbiamo organizzato un’amichevole con i ragazzi della Primavera e della Berretti. E’ un test utile per consentirgli di mettere minuti nelle gambe in vista della trasferta di Genova. Giocherà anche Nagatomo, ma procederemo con prudenza perchè vogliamo evitare ricadute”.
Con tutte le notizie di mercato che girano intorno all’Inter, non c’è il rischio di creare false attese?
“Io promesse e false attese non ne ho mai create. Anzi, gioco sempre al ribasso. Se dico che creeremo una squadra importante è perchè so come sta lavorando l’Inter. L’eventuale esclusione dall’Europa non muterà la nostra volontà di tornare grandi”.
Alvarez si sta meritando la riconferma?
“Non ho mai avuto dubbi su Ricky. L’aspetto più positivo è che ha giocato con continuità, cosa che non era mai riuscito a fare in precedenza e non certo per motivi tattici. Non dimentichiamoci che ha subito un intervento chirurgico a inizio stagione. E’ già nel giro della nazionale argentina e con le sue prestazioni ha dimostrato di poter essere un giocatore da Inter”.
Quali sono le condizioni di Rocchi?
“Ha recuperato e sta sicuramente meglio, anche se non può essere al 100%. Domani sarà il nostro centravanti e non ci sono dubbi su questo. Avrei anche potuto rischiarlo nei minuti finali di domenica, ma Ranocchia e Kuzmanovic hanno avuto dei problemi e sono stato costretto a fare altre scelte”.
Vivi la sfida con la Lazio come se fosse un derby? Cosa ti preoccupa di più della squadra di Petkovic?
“No, il mio derby è solo con il Milan. La Lazio ha dimostrato di poter essere una realtà importante della nostra Serie A. Ha fatto un campionato importante e, come noi, ha pagato gli infortuni e il dispendio legato agli impegni in Europa League. Sarà una partita difficile”.
Gli infortuni sono stati l’unico vero problema dell’Inter in questa stagione? Come pensate di rimediare in vista del prossimo anno?
“I bilanci, nel bene o nel male, vanno fatti a bocce ferme. Inevitabilmente abbiamo fatto qualcosa di buono e qualcos’altro di meno buono. Dobbiamo valutare quali saranno le cose da non ripetere, ma abbiamo ancora tre partite da giocare e dobbiamo restare concentrati sul campo”.
Cosa ne pensi della possibile introduzione del time-out nel calcio?
“Diventerebbe un altro sport, sarebbe un’innovazione pesantissima. Se io come allenatore avessi la possibilità di riorganizzare la squadra o spezzare l’inerzia degli avversari chiedendo un time-out, cambierebbero tante dinamiche. Il calcio è affascinante così, anche se per gli allenatori è più difficile”.
Sarebbe più facile gestire la ricostruzione senza Europa League?
“Non è un caso che Roma e Fiorentina, che non hanno avuto impegni europei, siano le due squadre di vertice con la migliore armonia di gioco e con minori problemi fisici. Noi da qui alla fine proveremo a fare più punti possibili. Se poi dovesse andare male, il fatto di poterci concentrare solo sul campionato sarà un risvolto positivo in una situazione negativa. Ma pensare che l’Inter possa evitare l’Europa League volontariamente è pura fantasia”.
Nagatomo può guarire senza operazione? La Federazione giapponese teme che senza intervento chirurgico Yuto non possa migliorare.
“Abbiamo grande fiducia nel nostro staff medico. Noi facciamo le nostre valutazioni, con tutto il rispetto per la Federazione giapponese. Yuto sta manifestando sensazioni positive, poi ogni giocatore deve dare il proprio consenso per l’intervento chirurgico, che abbiamo lasciato come ‘ultima ratio’. Giovedì farà un test e spingerà come se stesse giocando una partita reale. Se non dovesse avvertire problemi, domenica sarà in campo. In caso contrario l’intervento chriurgico diventerà inevitabile”.
C’è speranza di rivedere anche Palacio nell’amichevole di giovedì?
“No, giovedì non giocherà perchè non è ancora rientrato in gruppo”.
I tanti gol subiti sono legati più a disattenzioni individuali o al malfunzionamento dei meccanismi difensivi?
“Uscendo da un discorso di episodi singoli, abbiamo pagato molto il fatto di aver perso i giocatori più abili in fase di interdizione, ossia Gargano e Mudingayi. Al momento il nostro centrocampo è più orientato sul palleggio e sulla qualità, quindi paghiamo un po’ a livello di copertura. Non ne farei un problema di reparto, ma di squadra”.
A tal proposito, Kovacic deve migliorare in fase di non possesso?
“Mateo sta facendo un finale di stagione incredibile. Ovviamente la fase difensiva non è il suo pane quotidiano. Non dimentichiamo che ha 18 anni. Ci sta lavorando parecchio, ma il suo futuro sarà da interno. Gli stiamo chiedendo degli straordinari, vista la situazione d’emergenza, ma abbiamo ben chiaro quale sarà il suo ruolo nell’Inter del futuro”.
In vista della prossima stagione, l’Inter sta acquistando giocatori funzionali a un determinato modulo oppure si adatterà a ciò che offre il mercato?
“Abbiamo in testa un modulo chiaro e prenderemo solo giocatori funzionali a questo sistema di gioco”.
Si leggono tanti nomi di esterni e trequartisti. Non pensi che la cosa più importante sia prendere un difensore?
“Per fortuna non è vero tutto quello che si legge (sorride, ndr)“.
Alessandro Suardelli
(Twitter: @AleSuardelli)