Gli ultimi tre sforzi, prima di archiviare questa annata maledetta e ripartire verso nuovi obiettivi. L’ultima giornata di campionato sarà accolta molto probabilmente con un sospiro di sollievo dai tifosi nerazzurri, tormentati da una stagione che pian piano ha assunto sempre più i connotati di un film horror. Mai si era vista un’Inter così fragile; mai tre anni fa, quando i nerazzurri avevano già messo in tasca un titolo e stavano per fare lo stesso con scudetto e Champions League, si sarebbe potuta immaginare una parabola discendente così rapida.
La sconfitta di Napoli, l’ennesima di questa stagione, ha allontanato quasi definitivamente anche l’ultimo obiettivo stagionale: la qualificazione in Europa League. Il ruolino di marcia (3 vittorie e 6 sconfitte nelle ultime 9 partite, ndr) e il calendario dei nerazzurri (che dovranno affrontare Lazio e Udinese in casa e Genoa in trasferta nelle ultime tre giornate) riducono al minimo le speranze di ottenere un pass per l’Europa.
In questo contesto diventa difficile trovare aspetti positivi, con una squadra in costante emergenza e apparentemente senza più motivazioni, ma non per questo la sconfitta deve diventare un’abitudine. C’è una maglia da onorare e la passione di milioni di tifosi da rispettare e alimentare. Per questo motivo, i nerazzurri avranno il compito da qui alla fine di scendere in campo dimostrando di non aver già staccato la spina, dando tutto come se in palio ci fosse ancora qualche trofeo, in modo da rendere meno amaro questo finale di stagione e ripartire l’anno prossimo con lo spirito giusto.
“Non dobbiamo assolutamente mollare un centimetro. Vestiamo la maglia dell’Inter e dobbiamo andare sempre in campo per vincere, giocando alla morte”. Questa l’opinione di Andrea Stramaccioni, la cui sempre più probabile conferma passerà anche dagli stimoli che il tecnico nerazzurro risuscirà a trasmettere ai suoi ragazzi. L’ultimo banco di prova prima di un nuovo inizio.