Si infrange alla lotteria dei rigori il sogno degli azzurrini di mister Zoratto di vincere gli Europei Under 17 in Slovacchia. La finale contro la Russia, al termine di ottanta minuti regolamentari complessivamente giocati meglio dall’Italia, si decide ai calci di rigore.
Gli azzurrini partono subito sotto per via dell’errore del rossonero Di Molfetta e dell’interista Sciacca ma restano in corsa grazie alle parate del portierino Scuffet che neutralizza prima il terzo rigore di Parshikov e poi il quinto di Gasilin quando oramai i russi sentivano la vittoria a portata di mano. Nei rigori ad oltranza segnano sia Parigini che Aleksandar Makarov mentre al settimo tiro dagli undici metri arriva l’errore fatale del nerazzurro Palazzi, che si fa ipnotizzare dal portiere russo Mitryushkin, e la rete decisiva da parte di Sergei Makarov che regala il titolo di regina d’Europa alla squadra russa.
La sconfitta in finale non deve però far dimenticare l’ottimo cammino dell’Italia Under 17 fin dai gironi di qualificazione in Ungheria ed in Olanda, quando gli azzurrini sono stati capaci di eliminare squadre di livello come i padroni di casa olandesi. In Slovacchia la prima partita del girone ha visto l’Italia confrontarsi con la temibile Croazia del “nuovo Messi” Halilovic; una partita spettacolare, con azioni da gol da ambo le parti, ma terminata zero a zero grazie alle prodezze dei due portieri. La gara chiave si rivela la seconda contro l’Ucraina quando gli azzurrini, sotto a metà ripresa, nel finale riescono a ribaltare il risultato grazie ad una rete di Vido ed una di Pugliese ben servito da capitan Cerri. Nell’ultimo match del girone arriva il pareggio uno a uno, con la rete del difensore romanista Capradossi, proprio contro la Russia e la conseguente qualificazione per la semifinale contro la squadra ospitante, la Slovacchia. La partita contro i padroni di casa è senza storia, l’Italia trova subito il vantaggio con l’atalantino Pugliese, spreca varie occasioni a tu per tu con il portiere slovacco ma chiude i conti nella ripresa ancora con Capradossi sugli sviluppo di un corner. La spedizione quindi non può che dirsi soddisfacente; si torna in Italia infatti con il titolo di vice campioni d’Europa e con in tasca il pass per il Mondiale di categoria che si giocherà negli Emirati Arabi il prossimo autunno.
Per quanto riguarda i singoli, tre sono stati i giocatori che si sono distinti maggiormente: Scuffet, Di Marco e Pugliese. Il primo è un portiere, di proprietà dell’Udinese, costantemente tra i migliori in campo durante il torneo. Grande sicurezza tra i pali, esplosività e senso della posizione. Di Marco invece è la vera sorpresa della manifestazione: nato nel novembre 1997, è uno dei giocatori più giovani della manifestazione ma in campo i suoi quindici anni non si sono mai notati. Il terzino sinistro dell’Inter infatti ha mostrato tutto il suo repertorio sia in fase difensiva, con recuperi al limite della perfezione, che in fase offensiva grazie ad un piede mancino di rara qualità. Pugliese, centrocampista dell’Atalanta, è stato il top scorer della spedizione con due retri coniugando le scorribande in area di rigore con un lavoro di pressing e recupero palla di rara intensità.
L’Inter, dopo la Dinamo Zagabria, è stata la società con più ragazzi convocati. Oltre a Di Marco infatti, hanno giocato da titolari tutte le partite anche il difensore centrale Sciacca (qualche incertezza in marcatura ma leadership da vendere, ndr) ed il centrocampista Palazzi che con Pugliese ha formato una cerniera difensiva di valore, uno dei segreti dei successi di questa formazione. Tre partite da titolari invece per il bomber degli Allievi Nazionali Federico Bonazzoli, di cui abbiamo già abbondantemente parlato in un recente articolo, e per Demetrio Steffè, eclettico centrocampista schierato da Zoratto in fascia a sinistra sia in semifinale contro la Slovacchia che contro la Russia poi in finale. Nessun minuto invece per Vito Lomolino, terzino mancino titolare degli Allievi di mister Cerrone.