Così, in questa stagione rocambolesca, hanno trovato ampio minutaggio i vari Juan Jesus, Kovacic, Livaja e Benassi, per citarne alcuni; a questi, l’anno prossimo si sarebbero senz’altro aggiunti i vari Longo, Duncan e Obi. Il giovane attaccante di Valdobbiadene, dopo essere esploso proprio sotto la guida di Stramaccioni con la Primavera, è andato “a farsi le ossa” all’Espanyol con poco successo. Con Strama ancora in sella, Longo sarebbe di certo tornato alla casa madre a giocarsi le sue possibilità con la maglia nerazzurra.
Duncan, dal canto suo, è stato protagonista di sei mesi strepitosi al Livorno, riuscendo quasi ad ottenere la promozione diretta in A e raggiungendo i playoff. Diversa, invece, è la situazione di Joel Obi: a lungo infortunato, il nigeriano ha trovato poco spazio quest’anno. Stramaccioni aveva intenzione di ripartire con questi e altri giovani, perché un progetto serio parte dalle fondamenta, dalla pazienza e dalle convinzioni nei propri mezzi.
Se Mazzarri dovesse effettivamente prendere il posto del tecnico romano, di certo il progetto giovani ne risentirebbe. L’allenatore toscano non è molto propenso a schierare potenziali promesse, basti pensare al dato impetuoso riguardante i giovani esorditi con lui in quattro anni di Napoli, mostrando una maggiore abitudine a lavorare con giocatori già formati e affermati.
Questo può essere una piccola nota stonata, specie se si considera che l’Inter è una squadra che annovera uno dei migliori vivai d’Europa, i cui risultati si vedono ogni giorno su molti campi di Serie A e B. Per questo motivo, se Moratti dovesse decidere di affidare la sua Inter a Mazzarri, viene spontaneo pensare a quale potrà essere il destino tutti i prospetti che ad oggi sarebbero dovuti essere giudicati in ritiro: da Longo a Bessa, da Pasa a Olsen, i giovani talenti nerazzurri rischiano di vedere notevolmente ridimensionato il loro spazio in prima squadra.
This post was last modified on 21 Maggio 2013 - 19:24