Infatti, se molto probabilmente Zanetti, Cambiasso e Milito resteranno, con Samuel e Chivu che nutrono ancora qualche speranza di conferma, chi farà quasi sicuramente le valigie per salutare definitivamente l’Inter dopo anni di onorato servizio è Dejan Stankovic.
I due difensori centrali, dopo aver valutato attentamente le proprie condizioni fisiche, potrebbero decidere in comune accordo con la società, di continuare la propria storia in nerazzurro per un’altra stagione. Difficilmente però, resteranno entrambi.
Il trentacinquenne centrocampista serbo invece, dopo quasi dieci stagioni con la Beneamata, potrebbe quindi concludere la sua trionfante avventura, caratterizzata da momenti entusiasmanti e trofei conquistati in serie.
Soprattutto durante l’era Mancini e Mourinho, il Drago è stato uno degli artefici principali di quegli anni, che videro l’Inter spadroneggiare in Italia, in Europa e nel mondo.
4 Coppe Italia, 5 scudetti, 4 supercoppe italiane, una Champions League e una coppa del mondo per club, fanno del curriculum in nerazzurro di Stankovic uno dei più importanti della storia del club milanese.
Arrivato all’Inter nel gennaio del 2004 sotto la guida Zaccheroni, Stankovic ha avuto da sempre il merito di poter svolgere praticamente tutti i ruoli del centrocampo.
Nell’iniziale 4-4-2 di Mancini, partiva largo a sinistra per potersi poi accentrare ed esplodere il suo terrificante destro. Con il passaggio al rombo di centrocampo, Deki si impadronì della trequarti dove, grazie alle giocate dei vari Ibrahimovic e Cruz, riusciva ad essere letale con inserimenti tra le linee.
Anche nella prima delle due stagioni di José Mourinho, Stanković venne dapprima utilizzato a centrocampo, pur non partendo sempre come titolare. Dopo l’abbandono, da parte dell’allenatore, del 4-3-3, il serbo venne schierato stabilmente come trequartista titolare nel 4-3-1-2, anche se nel finale della stagione tornò a giocare diverse volte a centrocampo, lasciando la trequarti a Luis Figo.
Nella fantastica stagione del Triplete, complice anche l’arrivo all’Inter di Sneijder, il serbo si alternava spesso con Thiago Motta e Cambiasso nei due mediani davanti alla difesa del 4-2-3-1 disegnato dal vate di Setubal.
Già la scorsa estate Deki era corteggiato da squadre della MLS ma, complice la volontà di Stramaccioni, era rimasto ad Appiano, pronto per dare ancora il suo contributo una volta risolti i problemi al tendine d’Achille.
In realtà, la stagione è stata condizionata dalla ricaduta avuta a metà settembre, che lo ha portato poi a raccogliere solo 123 minuti in campionato. A questo punto un suo addio sembra scontato.
Un vero peccato per uno dei simboli dell’Inter negli ultimi dieci anni, che avrebbe meritato di salutare l’Inter da protagonista.
This post was last modified on 2 Giugno 2013 - 03:49