A quale condizione, però? L’interesse del facoltoso magnate indonesiano, figlio del proprietario dello storico marchio Astra International e a sua volta big dell’editoria del suo Paese, si fa sempre più incalzante e sta ponendo il presidente Moratti dinanzi ad un bivio decisivo. L’imprenditore indonesiano, già proprietario di quote dei Philadelphia 76ers (storica compagine dell’NBA americana, ndr) e co-proprietario della società DC United, squadra della MLS (la Serie A americana, ndr), sarebbe intenzionato ad acquistare totalmente l’Inter sborsando circa 400 milioni di euro (230 milioni a Moratti, 70 milioni per coprire il rosso in bilancio e 100 milioni da investire subito sul mercato, ndr).
La reticenza del patron nerazzurro è forte e il suo desiderio sarebbe quello di cedere soltanto un pacchetto di quote del club per poi, gradualmente, cedere l’intera società. Moratti sa bene quanto sia ghiotta questa occasione per rimpinguare le casse societarie e rilanciare contestualmente mercato e futuro dell’Inter. Psg, City, Malaga, addirittura Monaco testimoniano quanto sia importante l’arrivo di denaro fresco proveniente da investitori esteri che, spesso però, vivono il calcio come un hobby e non come una passione o un vincolo affettivo.
Thohir, però, sembra essere uomo d’affari a 360 gradi che agisce secondo una logica, costruita durante gli studi negli States, che gli ha consentito di costruire prima un impero mediatico nel suo Paese e poi di lanciarsi in un settore, quello dello sport americano, che sta seguendo con immutata costanza. Il suo intento, adesso, è quello di proiettare il suo metodo ed i suoi affari anche in Italia con un progetto lungimirante che riguarda squadra, settore giovanile e stadio. Proprio sulle garanzie che Thohir può offrire circa la realizzazione del nuovo stadio, Moratti intende intavolare il discorso legato alla parziale e graduale cessione del club.
Da non sottovalutare anche la possibilità che il magnate indonesiano possa creare un solido rapporto tra squadra e media che se da un lato produrrebbe un profitto dal punto di vista del marketing dall’altro renderebbe maggiormente solida una società parsa non proprio impermeabile mediaticamente. Fonti vicine a Thohir, poi, rimarcano l’abilità del milionario nel ramificare i suoi interessi, creando partnership e società in grado di spalleggiare il suo marchio principale, radicandosi nella realtà di intervento con grande impatto manageriale. Alla luce di queste considerazioni, dunque, le cause ostative al mancato passaggio di consegne non sarebbero da ricercare nella scarsa affidabilità economica o imprenditoriale dell’indonesiano ma nel fatto che, per Moratti, rappresenterebbe una svolta storica.
Ben si comprendono le ragioni del cuore del presidente nerazzurro che non vorrebbe cedere la guida di quella che vive come una sua creatura da amare e custodire. Sembrerebbe che un incontro potrebbe registrarsi già il 3 giugno, data in cui i due potrebbero cercare il giusto compromesso ed il giusto contemperamento tra le volontà di entrambi. Una sorta di incontro a metà strada, insomma, per poter recitare già un ruolo da protagonisti sul mercato.
This post was last modified on 2 Giugno 2013 - 03:45