“Se non avessi avuto la personalità che ho – prosegue l’olandese – dopo un’esperienza del genere non sarei più riuscito a giocare a calcio. Hanno provato in tutti i modi a farmi a pezzi: tutti i giorni ce n’era una. Un esempio? Una volta ho portato una persona con me all’allenamento e l’ho lasciata nel bar con gli ospiti degli altri giocatori. Quando sono tornato a prenderlo era scomparso. Lo avevano mandato via dal bar, mettendolo in uno sgabuzzino senza finestre”.
“Molte persone all’Inter non meritano più la mia fiducia – chiude il trequartista del Galatasaray –. E’ stato un periodo di alti bassi, in cui ogni tanto ero molto giù, ma poi mi riprendevo, perché una situazione del genere ti irrobustisce anche. Meno male che avevo mia moglie Yolanthe con me a Milano, che riusciva calmarmi. Se ci fosse stato mio padre, lui avrebbe perso la testa. Spero comunque che coloro che prendono le decisioni all’interno del club si mettano a meditare, perché quello che è accaduto non è degno dell’Inter”.
This post was last modified on 1 Giugno 2013 - 11:06