Dopo sette stagioni in nerazzurro, la scorsa estate Julio Cesar ha dato l’addio alla maglia dell’Inter. Un saluto per certi versi amaro, ma anche inevitabile. Infatti, i cronici problemi fisici del portiere brasiliano, il lauto ingaggio percepito e l’arrivo di uno dei portieri più forti al mondo come Samir Handanovic, hanno fatto sì che le strade dell’Acchiappasogni e della Beneamata si dividessero dopo anni di successi.
Adesso, il portiere brasiliano è in forza al Queens Park Rangers, squadra con cui è appena retrocesso nella serie cadetta inglese. Individualmente, Julio Cesar ha disputato una stagione di tutto rispetto, caratterizzata da parate e prestazioni importanti che però non sono bastate per evitare l’ultimo posto in classifica. A trentaquattro anni, l’estremo difensore carioca ha ancora davanti a se qualche anno da disputare a certi livelli e, proprio per questo, in estate potrebbe cambiare aria.
Anche il Mondiale del 2014 che si disputerà in Brasile, starebbe spingendo l’ex interista a trovare una sistemazione adeguata per mettersi in luce e mantenere il ruolo di titolare nella Seleçao. Proprio dalla sua terra, Julio Cesar è tornato a parlare del suo addio all’Inter con conseguente approdo al QPR: “Nel momento in cui ho saputo di dover andare via dall’Inter mi sono aggrappato a una frase del film Rocky e cioè che ‘la vita non è un arcobaleno ma ciò che conta è quanto sei forte per sostenere le avversità’. In otto anni d’Europa ho vinto tutti i titoli possibili. A livello personale al QPR è stato un anno soddisfacente, a prescindere dai risultati del collettivo. Quando ho lasciato l’Inter ho capito di aver fatto qualcosa di buono. Ringrazio il QPR perchè in quel mio momento di difficoltà è stato l’unico club a tendermi la mano e ad aiutarmi seriamente”.