La lunga degenza alla quale sarà costretto Diego Milito impone l’Inter a guardarsi attorno per individuare un sostituto che possa tamponarne l’assenza. Per il momento, sicuro di un posto in rosa alla casella attaccanti, l’ultimo arrivato Mauro Icardi ed il confermatissimo Rodrigo Palacio. Con Rocchi sicuro partente, le incognite legate al futuro di Antonio Cassano, il probabile rinnovo del prestito di Livaja all’Atalanta e il possibile rientro del giovane Longo, la società nerazzurra deve assolutamente puntellare un reparto numericamente scarno.
Tanti i nomi che sono circolati in questo primo assaggio di calciomercato che tradizionalmente fluttua tra sogno e realtà, tra verità e suggestione. Di certo Mazzarri avrà tracciato un primo identikit della punta ideale che dovrebbe rivestire l’onere di rappresentare il sostituto ideale di Milito. Si è parlato di Borriello, rientrato a Roma dal prestito al Genoa; di Quagliarella, che potrebbe lasciare Torino e che è già stato alle dipendenze di Mazzarri; di Belfodil, che l’allenatore toscano aveva seguito ed inseguito già a Napoli.
Indiscrezioni calde delle ultime ore rivelano un fortissimo interesse della società di Corso Vittorio Emanuele per Alberto Gilardino e Rolando Bianchi. Mentre il primo è rientrato al Genoa dopo il prestito al Bologna, il secondo ha dato il suo addio al Torino ed è corteggiatissimo anche da Preziosi che vorrebbe farne l’ariete del suo Grifone.
Non si tratta, dunque, di nomi altisonanti né di top player, ma di bomber nostrani di razza che potrebbero garantire affidabilità ed esperienza, portando in dote un buon numero di realizzazioni per poter mettere fieno in cascina fino al ritorno di Milito. Che Mazzarri, poi, sia capace di trasformare in oro ogni attaccante alle sue dipendenze, facendo esplodere la vena realizzativa precedentemente nascosta e sopita dei suoi avanti, è un dato oggettivo che ha trovato conferma negli anni.
Si pensi, ad esempio, alle stagioni di grazia vissute da un Cristiano Lucarelli a Livorno o alle 20 segnature realizzate proprio da Bianchi in quella strepitosa stagione a Reggio Calabria che, al netto della penalizzazione, fruttarono una media da Champions. Da non dimenticare la consacrazione di Pazzini in maglia blucerchiata o, ancora, all’esplosione di Cavani, re del gol a Napoli e attaccante poco prolifero a Palermo. Coincidenze, capacità di incidere sulla convinzione o bravura nell’esaltare le caratteristiche? Non è dato saperlo e poco importa.
E’ chiaro che, in questa fase ancora embrionale del mercato, nomi, flirt veri o presunti, rimbalzeranno costantemente. Certo è che l’Inter ha chiaro il prototipo di calciatore da inserire in rosa che dovrebbe, in teoria, dapprima sostituire il 22 nerazzurro e, poi, accettare un ruolo secondario da gregario utile a subentrare magari a match inoltrato. Sempre Thohir permettendo. Dovesse acquisire un corposo pacchetto di quote societarie, il magnate indonesiano interverrebbe massicciamente sul mercato puntando obiettivi maggiormente onerosi e di ben altra caratura.