Era il 24 febbraio, l’Inter conservava ancora una piccola speranza per la qualificazione Champions e un nono posto in campionato con il record di 16 sconfitte era lontano dalle più buie previsioni; quella sera il popolo interista vide l’unico lampo targato Schelotto: il suo colpo di testa rimontò il vantaggio rossonero firmato El Shaarawy, consentendo agli uomini di Strama di agguantare un pareggio nella stracittadina milanese.
Quell’unico sussulto, tanto cercato da arrivare alle lacrime, è rimasto un acuto isolato. Da quel match in poi, il Galgo si è conquistato soltanto i fischi di San Siro, oltre ad una serie di prestazioni imbarazzanti che lo hanno reso uno dei capri espiatori di questa maledetta stagione nonchè elemento da cedere per avviare la ricostruzione nerazzurra.
Oggi Schelotto è uno dei primi indiziati a lasciare Appiano, anche se lo stesso giocatore non ci sta: “Via dall’Inter? No, ho un contratto e intendo rispettarlo. Ho fatto tanti sforzi per arrivare qui, mi alleno per tornare più forte”. Ovviamente la scelta spetterà alla società nerazzurra, con Mazzarri che ha fatto capire di non voler rinunciare a nessuno a priori, lasciando intuire che ripartirà da zero e che soltanto nel ritiro valuterà chi tenere e chi no.
Se dovesse arrivare un’offerta, però, la situazione potrebbe cambiare, con Branca e Ausilio pronti a sfruttare il posto liberato dall’ex atalantino per regalare al tecnico toscano un esterno più idoneo alle sue idee tattiche; tuttavia, ad oggi, nessuno si è fatto avanti, vista soprattutto la stagione deludente del laterale nerazzurro. Di conseguenza non è da escludere una sua permanenza nella Milano interista: un sorta di chance di riserva da sfruttare in maniera diametralmente opposta rispetto ai suoi primi sei mesi all’Inter.