Si ferma in finale il sogno degli Azzurrini nell’Europeo di categoria che si è svolto in queste settimane in Israele; gli uomini di Mangia si arrendono all’armata spagnola, che si impone 4-2 e bissa il successo di due anni fa ottenuto contro la Svizzera.
Mangia e i suoi uomini sono chiamati alla mission impossible di ribaltare i pronostici e battere le Furie Rosse, le quali schierano talenti cristallini quali De Gea tra i pali, Alcantara a metà campo e Isco, Tello e Morata di punta; gli Azzurri rispondono con un 4-4-2 che vede Insigne e Florenzi esterni a centrocampo e il duo Immobile-Borini di punta.
La partita è frizzante, vista la grande qualità in campo in tutti gli effettivi e al 5′ Alcantara porta in vantaggio la Spagna con un colpo di testa nel cuore dell’area italiana; Insigne e compagni non ci stanno e agguantano il pari grazie al tocco sotto di Immobile al 10′ prima di incassare altre due reti, sempre di Alcantara, prima abile a sfruttare un’indecisione di Caldirola e poi su rigore, concesso per fallo di Donati.
La ripresa vede gli azzurrini un po’ a corto di fiato, vista anche la durissima partita con l’Olanda in semifinale, ma sempre smaniosi di onorare fino in fondo l’impegno; un fallo di Regini su Montoya viene punito con il secondo penalty, realizzato stavolta dal fenomeno del Malaga Isco, mentre a pochi minuti dal termine Borini fissa il punteggio sul definitivo 4-2 con una rasoiata dal limite che s’insacca alla sinistra di De Gea.
Complimenti alla Spagna, la quale ha meritato pienamente il titolo, ma onore anche ai nostri ragazzi, abili a vincere il girone e sconfiggere gli olandesi in semifinale, ma bravi soprattutto a regalare emozioni a tutti i loro tifosi, incantati dalle geometrie di Verratti, dai dribbling di Insigne e dalle parate di Bardi.
In casa Inter si può guardare a questo Europeo con gioia e fiducia: gente come Donati, Caldirola e lo stesso Bardi sono ragazzi di prospettiva, i quali hanno dimostrato di poter tranquillamente giocare in Serie A; certo, forse una squadra che punta in alto e con tanta pressione come l’Inter potrebbe essere deleterio per loro, ma il prestito in un club di media classifica sarebbe prezioso per la loro crescita.
Il vivaio nerazzurro, ma più in generale quello italiano, sta dimostrando che tanti ottimi giocatori si possono trovare in casa, senza dover comprare il nome “esotico” dal Sud America: ora è arrivato il momento di credere nei nostri ragazzi.