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Quando il tormentone estivo rimane un sogno di mercato

Una famosa canzone di Ligabue recita in una strofa “Ho tre domande per te: chi prende l’Inter? Dove mi porti? E poi dì, soprattutto, perchè?”. La prima di queste tre domande è il tormentone che accompagna ogni estate del popolo interista; la voglia di vedere un nuovo campione indossare la casacca nerazzurra cresce insieme al caldo, portando con sè speranze e sogni.

Negli ultimi anni, però, i tormentoni della Milano che tifa Inter sono rimasti semplicemente sogni: il nome tanto invocato, per svariate ragioni, si è accasato lontano dalla Pinetina, a differenza di quel che avveniva fino a qualche stagione fa. Possiamo usare come “spartiacque” il Triplete: dalla stagione successiva all’addio di Mou, il club del patron Moratti ha a lungo inseguito obiettivi di mercato di prestigio e caratura, ma a differenza di quel che avveniva prima del 2010, senza successo.

L’estate post impresa di Madrid è stata forse l’unica senza un vero e proprio tormentone: i nomi di Biabiany e Coutinho sono stati acquisti di secondo piano, compensati solamente dagli arrivi di Ranocchia e Pazzini nel mercato invernale. La stagione seguente, sotto la guida di Gasperini, il leit motiv è la sostituzione di Eto’o, passato ai russi dell’Anzhi; per rimpiazzare l’ex Barcellona, circolarono i nomi di Lavezzi, Palacio (richiesto invano da Gasp) e soprattutto Tevez, salvo poi ripiegare su Zarate e Forlan, decisione che si è rivelata quantomeno sciagurata.

La sessione estiva sotto la guida di Strama, invece, è stata accompagnata dai nomi di due brasiliani giovani e molto ambiti, vale a dire Paulinho e Lucas; il primo è rimasto in Brasile, mentre per il secondo non c’è stato nulla da fare al cospetto dei milioni di euro sborsati dal Psg. Il nome di Paulinho è rimasto in voga fino a qualche giorno fa in casa Inter rappresentando, insieme a Nainggolan, il tormentone del momento, sebbene il calciomercato sia ancora agli inizi.

Ma cosa è cambiato rispetto a qualche anno fa, quando l’Inter, pure con alcune difficoltà, riusciva a portare il giocatore tanto ambito alla Pinetina? Innanzitutto l’aspetto economico gioca un ruolo fondamentale: operazioni come quella dell’estate 2008 per  il tormentone Quaresma (18 milioni più Pelè, per un totale di circa 25) oggi sono impensabili, vista la massima attenzione al bilancio.

Un altro aspetto da non sottovalutare è l’appeal che ha attualmente il club di corso Vittorio Emanuele: nell’estate 2009, per il ruolo di trequartista tanto invocato da Mourinho, circolarono con insistenza i nomi di Deco e Sneijder, finchè quest’ultimo, convinto proprio dallo Special One, indossò la casacca numero 10 dell’Inter. Oggi, senza Champions e senza Europa, è assai ardua convincere un giocatore di quel calibro a raggiungere la sponda nerazzurra del Naviglio.

Oggi non ci resta che attendere, con in testa sempre la solita domanda: chi prende l’Inter?

This post was last modified on 26 Giugno 2013 - 23:16

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redazione