Riscattato in estate dall’Inter dopo il prestito della scorsa stagione, il Guaro ha avuto da subito un ruolo importante nell’Inter di Stramaccioni, sebbene inizialmente facesse fatica ad assimilare i movimenti delle tre punte che erano solite stazionare davanti a lui.
La scintilla è arrivata con la partita dello Juventus Stadium, picco più alto dell’intera stagione interista; subentrato a Cassano, Fredy ha avuto il merito di avviare l’azione del 2-1 con una sgroppata palla al piede che ha sorpreso la difesa bianconera e ha consentito a Milito di raddoppiare.
Da quel momento il rendimento del colombiano si è mantenuto su livelli importanti e le sue performance sono state arricchite da alcuni gol, vedi Napoli e Pescara, dando l’impressione di aver trovato un giocatore completo, nonchè un trascinatore in grado di risolvere le partite con la sua potenza e la sua forza fisica.
Da febbraio in poi, però, il rendimento di Guarìn è drasticamente calato e il numero 14 nerazzurro ha inanellato una serie di insufficienze, a partire dal match casalingo con il Torino; in primavera non è stato più lui, accusando la fatica dei tanti impegni e del poco turnover, anche a causa dei molti infortuni capitati alla rosa di Strama.
Nel finale di campionato, oltre agli errori grossolani, ha colpito l’atteggiamento dell’ex centrocampista del Porto: impreciso in fase di appoggio, ha spesso lasciato a desiderare nelle scelte tattiche, intestardendosi in dribbling mal riusciti e mostrando una certa insofferenza che non è sfuggita a molti tifosi.
Per quanto sia un giocatore di assoluto valore, la sua permanenza all’Inter non è certa in quanto le sirene provenienti dall’estero potrebbero spingere il patron Moratti a un grande sacrificio, a patto che vengano accolte le richieste economiche della dirigenza nerazzurra, non inferiori ai 20 milioni di euro.
This post was last modified on 30 Giugno 2013 - 02:15