Era solo l’inizio di una favola incantevole, che ha portato l’Inter e il suo Principe sul tetto del mondo nel giro di soli dodici mesi. La prima stagione, quella 2009/10, fu a dir poco stupefacente, con Milito che condusse i nerazzurri a suon di gol verso lo storico Triplete. 30 reti in 52 presenze che valsero all’attaccante argentino il prolungamento del contratto, firmato nel luglio 2010, fino al 30 giugno 2014 con un ingaggio da 5 milioni netti l’anno più 500 mila euro di bonus che sarebbero arrivati tra presenze, gol ed altri accordi privati. Scudetto, Tim Cup e Champions League marchiate a fuoco nelle partite decisive, con gol che resteranno per sempre nella memoria dei tifosi nerazzurri. Le sterzate di Madrid su Van Buyten e Demichelis, così come l’urlo sotto lo spicchio di sostenitori interisti nell’arido pomeriggio di quel 16 maggio 2010 a Siena, restano l’emblema dei trionfi degli anni targati José Mourinho.
Il successivo calo di forma del Principe, non pregiudicò i successi dell’anno successivo in Supercoppa Italiana, Mondiale per Club e nuovamente Tim Cup dove, ovviamente, non poteva mancare il nome di Milito sul tabellino dei marcatori. Da Gasperini in avanti poi, l’Inter ha vissuto anni difficili, ma nonostante tutto Diego, nella stagione 2011/2012, ha centrato il suo record di gol segnati in campionato realizzando ben 24 reti.
Il resto poi, è storia recente. Nell’ultima stagione Milito parte nuovamente forte, totalizzando 9 gol in 20 presenze prima di quel maledetto 14 febbraio. Nella partita contro il Cluj valida per l’andata dei sedicesimi di Europa League, il Principe si infortuna al 7′ accusando la lesione del legamento collaterale, del legamento crociato anteriore e della capsula del ginocchio sinistro.
Si temeva che questo grave infortunio potesse chiudere anzitempo la carriera di Milito, ma la storia tra lui e l’Inter non poteva certo finire con l’immagine del numero 22 nerazzurro sul manto di San Siro con le gambe raccolte al petto per il dolore. Adesso Diego sta cercando di accelerare i tempi per tornare a lavorare con il gruppo già dall’inizio della nuova stagione. Molto probabilmente, per lui sarà l’ultima con la maglia della Beneamata, ma il suo contributo per fra crescere due giovani come Icardi e Belfodil, sarà certamente fondamentale.
This post was last modified on 30 Giugno 2013 - 20:13