Il 24 maggio 2013 si è aperta ufficialmente l’era di Walter Mazzarri sulla panchina dell’Inter: per lui un contratto di due anni con la speranza che il cammino possa continuare insieme se il tecnico livornese raggiungerà tutti gli obiettivi auspicati dal presidente Moratti.
Sì perchè, per il 52enne ex allenatore del Napoli è la prima vera grande tappa della sua lunga carriera, fatta di tantissima gavetta prima dell’approdo in un grande club italiano. Non si può negare che, grazie alla sua guida, la società partenopea abbia raggiunto piazzamenti prestigiosi scalando le classifiche italiane ed europee, ma la storia e il blasone dell’Inter fanno sì che questa sfida sia uno spartiacque molto importante per confermare la bontà del suo meticoloso lavoro anche in un club tra i più importanti d’Europa.
Un lavoro iniziato, appunto, parecchie stagioni fa quando, dopo qualche anno come vice di Ulivieri, scalò le varie categorie sulle panchine di Acireale, Pistoiese, Livorno, Reggina, Sampdoria e Napoli. Dodici anni di duro lavoro prima di arrivare alla grande occasione; dodici anni in cui non ha mai mollato, portando con sè e insegnando ai propri giocatori in giro per l’Italia il suo credo calcistico, fatto di una maniacale applicazione tattica orientata però ad un gioco veloce e che non rinuncia ad offendere.
In un’intervista rilasciata ai tempi in cui allenava la Sampdoria diceva: “Se fosse per me schierei sempre tre attaccanti più due esterni alti per attaccare al meglio gli spazi, ma le logiche tattiche non possono permettermi tutto ciò quindi lavoreremo tutti insieme per avvicinarci il più possibile a questa soluzione”.
Una soluzione a cui si può arrivare solo grazie allo spirito di sacrificio e alla mentalità che Mazzarri dovrà riuscire a inculcare anche nell’ambiente interista dopo l’ultima stagione trascorsa e che, schematicamente, si può riassumere con un 3-5-2 o 3-4-1-2 dove le variabili scaturiranno in base alle caratteristiche dei giocatori a sua disposizione.
Una mentalità che ha portato ottimi risultati in termini di gioco e classifica, culminati con il secondo posto del Napoli nella scorsa stagione, massimo traguardo raggiunto da Mazzarri in carriera. Dopo qualche anno di alti e bassi per l’Inter, resta quindi un solo obiettivo in comune: una vetta importante, da scalare giorno dopo giorno, insieme.
Claudio Brambilla