Alla prima categoria sopra citata appartengono di diritto giocatori del calibro di Lucas, Paulinho, Sanchez e Lavezzi. Il brasiliano ex San Paolo è stato a più riprese in procinto di salpare in direzione Milano, avendo ripetutamente espresso a parole la volontà di cedere alla spietata corte di Moratti che sembrava disposto ad alzare l’asticella fino a 25 milioni, numeri non proprio irrilevanti di questi tempi. Il presidente della Beneamata contava oltretutto sull’appoggio di Leonardo, sempre molto abile nel convincere con il proprio innegabile carisma i suoi connazionali, come successo con Kakà ai tempi del Milan. L’ex allenatore nerazzurro, però, assoldato dallo sceicco Al Khelaifi, ha portato in dote a Parigi proprio il centrocampista verdeoro per una cifra superiore ai 40 milioni.
Discorsi non dissimili riguardano il “Pocho” Lavezzi, richiesto con fermezza da Stramaccioni, che con l’argentino da schierare nel suo 4-3-3 avrebbe potuto dare velocità e imprevedibilità all’azione offensiva: anche in questo caso l’aereo che doveva atterrare a Malpensa, è stato “dirottato” efficacemente all’aeroporto Charles De Gaulle.
Alexis Sanchez, invece, è entrato e uscito dai radar nerazzurri con estrema e disarmante velocità nelle ultime sessioni di mercato. Dapprima, nell’estate del 2011, il tentativo di Branca e Ausilio è stato vanificato dall’inserimento decisivo del Barcellona, pronto e rapido ad aggiudicarsi “El Nino Maravilla” per una cifra complessiva di 37,5 milioni di euro(compresi i bonus) versata nelle “fortunate” casse dell’Udinese; un secondo attacco è stato sferrato di recente, parlando del cileno come possibile contropartita per arrivare ad Handanovic, ma tale possibilità è stata definitivamente accantonata dopo il cambio di guida tecnica sulla panchina nerazzurra.
Storia dei giorni nostri è, infine, la trattativa che ha condotto Paulinho tra le braccia di Villas Boas. Non sono bastate tre sessioni di mercato per reperire i 18 milioni necessari ad aggiudicarsi il brasiliano e battere la concorrenza del Tottenham subentrata solo in un secondo momento, giusto in tempo per infrangere ogni possibile sogno di gloria.
La lista degli obiettivi non centrati si arricchisce ancora, se si considera chi è entrato nel mirino dell’Inter per un’estate o poco più. La prima posizione in questa speciale classifica è occupata da Edinson Cavani, nei tempi in cui il cartellino dell’uruguayano era ancora di proprietà di Maurizio Zamparini. Lo stesso Presidente rosanero ha più volte dichiarato di aver rifiutato un’offerta di Branca che, riprendendo le sue stesse parole, “avrebbe voluto portarglielo via per due lire”: il resto, come si suole dire, è storia nota.
Come dimenticarsi, poi, di Mascherano (pupillo di Benitez, allora tecnico dei nerazzurri) o di Tevez, poi conteso anche da Milan e Juventus e oggi nuovo attaccante del rinvigorito reparto offensivo a disposizione di Conte. Per finire non si è conclusa con il lieto fine nemmeno la trattativa per Gino Peruzzi, consigliato direttamente da Javier Zanetti e designato dall’argentino come suo possibile erede.
Di scarsa rilevanza ma di enorme impatto sono, invece, quei nomi pronunciati spavaldamente per aumentare gli ascolti televisivi o le vendite di un quotidiano sportivo, ottenendo come unico risultato quello accrescere le illusioni e le speranze dei tifosi. Da Modric a Di Maria, da Dzeko a Fabregas: tutti giocatori acquistabili soltanto in un mercato alternativo, dove i soldi del Monopoli si sostituiscono a valute reali.
Ci si augura non entrino nella lista degli affari sfumati anche Dragovic, Isla e Nainggolan, obiettivi possibili del presente nerazzurro.
This post was last modified on 7 Luglio 2013 - 11:11