La scelta del patron nerazzurro è stata soprattutto influenzata dal contesto e dal momento storico in cui l’Inter si è ritrovata: un progetto da far ripartire quasi da zero, una squadra che non può assolutamente sbagliare un’altra stagione e un’assenza dalle coppe europee – quattordici anni dopo l’ultima volta – che consentirà un’accurata preparazione settimanale degli impegni di campionato.
Insomma, una situazione perfetta per chi, come Mazzarri, ha già vissuto lo stesso scenario all’inizio della sua avventura sulla panchina partenopea (stagione 2009/2010, ndr) e che ha prodotto, tramite un’esponenziale e costante crescita, un Napoli competitivo sia in Italia che in Europa.
In questo quadro di perfette analogie tra il passato azzurro di Mazzarri e il presente nerazzurro, l’unico contrasto è rappresentato dal ruolo dei giovani: se la sua storia in terra campana, infatti, è stata caratterizzata da un affidamento incondizionato su elementi di grande esperienza, con pochissimo spazio concesso alle baby promesse, tutt’altra situazione dovrebbe verificarsi con l’Inter.
Un cambiamento di rotta necessario visto che i giovani nella rosa della Beneamata sono sempre più numerosi grazie ad un mercato condotto seguendo una linea societaria ben definita e orientata ad investire su talenti dalle belle speranze che, ancora agli inizi della loro carriera, non hanno stipendi faraonici.
Seguendo questa strada, dunque, la dirigenza di corso Vittorio Emanuele si è assicurata, prima dell’inizio ufficiale del mercato estivo, Mauro Icardi (classe 1993), Diego Laxalt (vent’anni compiuti a febbraio) e Ruben Botta (classe 1990). Elementi a cui vanno aggiunte le nuove leve che hanno già ben figurato nella passata stagione, su tutti Juan Jesus (22 anni) e Mateo Kovacic (19), che hanno dimostrato sul campo di essere pronti per un pubblico esigente come quello di San Siro.
L’arrivo di Mazzarri, successivo all’acquisto di questi talenti, sembrava poter mettere in discussione il loro futuro vista la scarsa propensione dell’allenatore toscano a puntare su calciatori con poca esperienza. Invece, la strada intrapresa da Branca e Ausilio ha trovato positivo riscontro anche nelle idee del nuovo tecnico che, in perfetta sintonia con la società, ha permesso l’infoltimento della colonia di “giovani promesse” approvando l’acquisto del 21enne Ishak Belfodil.
Full Metal Walter, quindi, sembra pronto ad aprirsi alle generazioni degli anni ’90, con la speranza che arrivino risposte positive per permettere all’Inter di costruirsi un presente migliore e un futuro da sogno.
This post was last modified on 14 Luglio 2013 - 18:18