Il campionato 2013/2014 dell’Inter riparte dal club più antico d’Italia, il Genoa della new entry Fabio Liverani. Proprio al centrocampista romano ex Perugia e Lazio, Preziosi ha voluto affidare le chiavi del nuovo corso della rifondazione rossoblu, dopo l’ultima stagione tutt’altro esaltante che ha avvicinato il Grifone al baratro della retrocessione.
Fautore di un calcio offensivo, propositivo, fatto di pressione, aggressione, ritmo e verticalizzazioni, l’ex tecnico degli Allievi regionali e degli Allievi nazionali del Genoa è fedele ad un 4-3-3 che, in alcune fasi di gioco, si trasforma in un 4-3-2-1.
A sua disposizione, l’ex metronomo della Lazio avrà una rosa quasi rivoluzionata, arricchita da innesti di qualità e depauperata da partenze illustri. Hanno salutato la compagnia, tra gli altri, lo storico capitano Marco Rossi (che ha abbandonato il calcio giocato), il portiere Frey, il nazionale svedese Granqvist, Ciro Immobile, i difensori Bovo e Moretti e l’attaccante Marco Borriello.
L’undici di partenza dovrebbe essere quasi definito e gli unici arrivi da attendersi sono un difensore centrale che copra numericamente il vuoto lasciato da Granqvist (Gamberini?) ed un altro attaccante esterno.
Dopo l’ottima stagione disputata a Pescara, il portiere titolare dovrebbe essere Mattia Perin che si gioca una chance importantissima nella squadra che lo ha lanciato sulla ribalta del calcio che conta. Dopo un campionato in cui il tecnico Ballardini si è affidato spesso ad una linea difensiva a 3, il reparto arretrato di Liverani avrà come costante 4 difensori schierati in linea che, da destra a sinistra, dovrebbe essere composta dal giovane prospetto croato Vrsaljko (classe ’92 seguito anche dall’Inter, ndr), dal neocapitano Daniele Portanova, dal centrale mancino ex Atalanta Thomas Manfredini e dal nazionale azzurro Luca Antonelli. Per completare il reparto sono rientrati dai relativi prestiti i giovani Sampirisi e Polenta e sono stati acquistati il brasiliano ex Brescia De Maio e l’esterno difensivo sinistro del Catania Marchese.
La regia del nuovo copione genoano è affidata al talento di Francesco Lodi (che per visione di gioco, pulizia di calcio e chirurgiche geometrie ricorda, a tratti, proprio il Liverani calciatore) ai cui fianchi, nel ruolo di interni, Juraj Kucka e Davide Biondini dovrebbero assicurare fosforo, inserimenti, raddoppi esterni e densità sulla mediana. Occhio, però, ai giovani Strasser (scuola Milan provato nel precampionato anche come terzino destro) e Cofie, reduce da due ottime stagioni a Sassuolo e Chievo. Completano il reparto i vari Matuzalem, Tozser e Seymour, mentre Bertolacci dovrebbe essere impiegato maggiormente come attaccante esterno o come uno dei due trequartisti a ridosso dell’unica punta.
In attacco tutto gira attorno ad Alberto Gilardino, non solo da un punto di vista tattico ma anche del mercato: all’attaccante della Nazionale spetta l’onere di fare reparto da solo e di muovere le difese avversarie per favorire l’inserimento senza palla (tanto caro al nuovo mister, ndr) degli intermedi e degli attaccanti esterni. La riconferma di Floro Flores rappresenta un valore aggiunto, anche in considerazione della capacità dell’attaccante napoletano di ricoprire il ruolo sia di punta centrale che di attaccante defilato. Titolare inamovibile dovrebbe essere l’attaccante esterno, ex Fiorentina, Napoli, Cesena e Torino, Mario Alberto Santana che, per esperienza e tecnica di base, dovrebbe portare quel pizzico di brio ed imprevedibilità alla manovra offensiva genoana. Completano il reparto il giovane Sayd e l’ottima scoperta Konatè (ex Krasnodar), in attesa di un altro attaccante esterno (si parla di Assaidi del Liverpool, ndr).