Preso atto che sarebbe stato impossibile chiudere in tempo perché il tycoon partecipasse all’attuale sessione di mercato, le parti hanno fatto le cose con calma. A quel punto tanto valeva definire nei minimi dettagli un contratto di oltre cento pagine. Operazione complicata anche dai problemi legati ai fusi orari tra Italia, Usa (dove opera la Inner Circle, cui si appoggia il magnate) e Indonesia. Ma visto che per il closing servono tempi tecnici dovuti ai passaggi bancari, l’intesa definitiva non potrà tardare più di tanto. Quindi potrebbe arrivare durante l’imminente sosta per le nazionali, tra il 3 e il 13 settembre. Soltanto allora, insieme al socio Roslan Roeslani, Thohir arriverà a Milano per apporre il prezioso autografo. E infatti il tycoon fa sapere che, almeno per i prossimi giorni, non ha in programma viaggi in Italia. Anche se con lui le sorprese sono dietro l’angolo.
Ma prima ci saranno da definire gli ultimi dettagli. Come detto, quello del ripianamento immediato dei debiti sembra superato (nei giorni scorsi si è trovato un compromesso, anche se vanno ancora limati alcuni punti), ma Moratti non transige su una cosa. Quella che chiameremo “clausola tifosi“. Sin dal primo incontro nella villa di famiglia a Imbersago, il 25 maggio, il presidente ha apprezzato l’entusiasmo di Thohir ma si è posto anche il problema di verificare a fondo la sostenibilità nel tempo dei suoi progetti. Moratti infatti sa bene che l’indonesiano ha disponibilità economica e spirito imprenditoriale, ma nelle sue vene non scorre sangue nerazzurro, bensì quello di un businessman che vede nell’Inter un veicolo commerciale dalle potenzialità in buona parte inesplorate. Da lì il timore di Moratti che, se le cose non andranno come pensa, un giorno Thohir possa chiamarsi fuori lasciando andare il club alla deriva. Questa responsabilità pesa come un macigno sul petroliere, che pretende che l’Inter resti un patrimonio dei tifosi. Ecco perché in questi giorni si lavora in due direzioni. La prima porta a una clausola che obblighi Thohir a rimanere nell’Inter nel lungo periodo. La seconda non facilmente percorribile perché a quel punto sarebbe da verificare la disponibilità economica dell’attuale presidente darebbe a Moratti un diritto di prelazione qualora il tycoon decidesse di vendere le proprie quote. L’ennesima conferma dell’amore e del senso di responsabilità del numero uno verso i tifosi.
Fonte: La Gazzetta dello Sport
This post was last modified on 28 Agosto 2013 - 19:42 19:42