Hugo Campagnaro è un professionista serio, non di quelli che baciano la maglia senza poi darle la giusta importanza, ma di quelli che mettono ogni giorno corsa e sudore al servizio della squadra. Il difensore argentino fa parte di quella classe di giocatori su cui puoi fare affidamento in campo quando le cose vanno male, quelli che trascinano i compagni nei momenti di difficoltà. E le prime uscite non hanno fatto altro che confermarlo.
Intesa perfetta con Mazzarri, suo mentore dai tempi della Sampdoria, grinta da vendere in campo e prestazioni di alto livello. Finora l’argentino è stato il migliore del terzetto difensivo e la sua voglia di lottare ha già conquistato i cuori dei tifosi nerazzurri.
Una situazione ben diversa da quella che si trovò a vivere Matias Silvestre un anno fa. Arrivato all’Inter sotto i migliori auspici, il giocatore si eclissò lentamente collezionando una prestazione negativa dopo l’altra. Il Silvestre visto a San Siro sembrava solo un lontano parente di quello apprezzato con le maglie di Catania e Palermo. Totalmente in confusione in campo e mai a suo agio nella difesa (prima a quattro e poi a tre) di Stramaccioni.
A differenza di Campagnaro l’ex difensore del Palermo arrivò in prestito oneroso (2 milioni) con obbligo di riscatto (6 milioni). Cifre che, visto l’impiego del giocatore, testimoniano la classica operazione fallimentare e dimostrano come non sempre il rendimento di un acquisto sia proporzionale al suo effettivo valore di mercato.
This post was last modified on 1 Settembre 2013 - 17:47