GdS: il colpo è Mazzarri. Squadra con pochi ritocchi e allenatore sempre più decisivo

Walter Mazzarri Inter-CittadellaSi può essere d’accordo. Oppure no. Ma se l’ultimo colpo non arriva, anche perché Pereira e Kuzmanovic puntano i piedi, se in tre gare l’Inter prende zero gol giocando con 10 undicesimi dell’anno scorso più un sublime Campagnaro, se in campo si vede protezione, un’idea, corsa, linearità di gioco, identità ed elementi che sembrano i fratelli buoni di quelli di un anno fa, allora la risultante è: il grande colpo di mercato è Walter Mazzarri.

Il signor WM ha dato non solo uno spartito, ma sta allestendo anche un concerto. Vale l’attualità, perché poi contro la Juve (sabato 14 settembre, ore 18) tutto potrà essere ritoccato, aggiustato ma certamente non smentito: se l’Inter, la Nuova Inter, ha una precisa faccia, un abito ignifugo e alla moda al tempo stesso, be’, allora la mano dell’allenatore conta. E conta anche di più l’impronta di WM se fai tutto con corsa e anche con la testa sempre sul pezzo, abbinando autostima e umiltà. Quest’Inter è passata dal lettino di Full Metal Walter, uno che evidentemente ti prende il cervello mentre ti fa correre secondo schemi precisi. E’ tornata la fame insomma, quella che serve per non vedersi schiaffeggiare in qua e in là. Poi è chiaro: il campionato è eterno, ma oggi Mazzarri ha rimesso gli occhi della tigre all’Inter. E Moratti apprezza non poco.

L’evidenza è constatabile da tutti: tre gare e quasi sempre la stessa squadra, Icardi e Belfodil ancora a secco, l’affamato Taider impiegato ancora con calma, dieci undicesimi della squadra dello scorso anno che sbagliano molto meno, più Campagnaro che sa di leader: morale, se i nuovi acquisti crescono piano piano, se quelli dell’anno scorso sono diventati forze credibili (vedi Alvarez), allora WM è il miglior acquisto del mercato. Perché quel che si nota con maggior spessore è proprio il miglioramento dei singoli inseriti dentro al quadro tattico: Jonathan – «minacciato» da Isla e con il pungolo Wallace – sembra un altro; Nagatomo gioca puntuale e fa gol; Alvarez ha resistenza, spirito di sacrificio e meno pause; Ranocchia – sentendosi più protetto – ha ridotto gli errori; Guarin – a parte i momenti in cui gioca le «sue» partite nella partita – è attaccatissimo all’Inter. WM li ha rivalutati. Facendoli… correre.

Perché se è vero che il Napoli volava, è altrettanto vero che pure l’Inter si dà da fare sul piano del dinamismo. L’architettura tattica accompagnata dalla preparazione atletica di Giuseppe Pondrelli sta dando quanto segue: squadra compatta, che verticalizza rapida, che gioca di collettivo con velocità e che dura 95’. Il tutto da moltiplicare sei giorni su sette, perché di Coppa c’è solo quella nostrana e il resto saranno lezioni e ripetizioni fino a scolpire la memoria interista di calcio giocato e ripetuto, movimenti su movimenti.

Insomma, il mercato giocatori è andato come è andato, e Mazzarri ha già griffato la squadra. Detto che il passivo di questa estate si aggira attorno ai 40 milioni di euro, val la pena ricapitolare i punti cardine dell’estate: diverse uscite (Cassano su tutti, Obi l’ultimo e proprio ieri), molti colpi fatti per tempo (Andreolli, Campagnaro, Botta, Icardi, Laxalt), alcune aggiunte recenti (Taider, Belfodil e Wallace) e vari appuntamenti per gennaio 2014. Perché a gennaio l’avvento di Erick Thohir dovrebbe essere già ufficiale da tempo: il magnate indonesiano, come detto da molto tempo, ama costruire la squadra coi migliori giovani in circolazione senza fare il nababbo o senza scimmiottare Psg o Manchester City. Nomi? Un mese fa l’Inter chiese Sau al Cagliari. Nada, poi si vedrà. A ora di nomi certi non ce ne sono, ma qualcuno arriverà anche in base alla classifica. Qualcuno di funzionale a ciò che Mazzarri sta ricostruendo.

 

Fonte: La Gazzetta dello Sport

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