Ai microfoni di Massimiliano Nebuloni, in un’intervista in onda su Sky Sport 24, Pondrelli ha spiegato innanzittuto che tipo di squadra il nuovo staff abbia trovato: “Un gruppo molto professionale e con una mentalità dedita al lavoro. Certamente, è servito un pochino di tempo perchè si adattassero alla nostra metodologia di lavoro”.
Quanta necessità di ripartire dal punto di vista atletico avesse questa squadra è lo stesso Pondrelli a chiarirlo: “Non si trattava di una squadra che non lavorava. Semplicemente, i giocatori si sono dovuti adattare a un metodo di lavoro diverso, un metodo di lavoro che cambia da allenatore ad allenatore”.
A proposito della difficoltà di ricominciare dopo una stagione caratterizzata da tanti infortuni: “Non è stato particolarmente difficile, l’unico problema deriva dai lunghi infortuni come quelli che hanno avuto Milito, Zanetti o Mudingayi e che hanno fatto sì che questi giocatori non siano stati da subito al lavoro con il gruppo. Contiamo comunque di recuperare tutti nel più breve tempo necessario“.
A proposito di Milito, viene chiesto al preparatore se il Principe possa essere disponibile per Inter-Juventus: “Questa è una domanda da fare al dottore. Io posso dire che ha già giocato con la Primavera e anche sabato giocherà nell’amichevole che giocheremo contro il Lugano per aumentare il minutaggio. Diego sta meglio, gli manca un pochino di dinamicità, ma sta bene. Per la partita contro la Juventus, vedremo, sarà una decisione del giocatore, del Mister e del dottore”.
Tanti anni trascorsi con Walter Mazzarri consentono a Pondrelli di sottolineare che: “Dal punto di vista professionale è un ottimo allenatore che non lascia nulla al caso, attento a tutto, a 360 gradi in campo e fuori dal campo. Credo che sia questo uno dei segreti dei suoi successi. Qualcuno invece ha detto che è proprio il preparatore atletico è uno dei segreti dei suoi successi? (ndr, sorride) Mi piacerebbe molto fosse cosi, ma non lo è. La fortuna mia e degli altri componenti dello staff è quella di lavorare con lui. Se l’Inter ricorda altri ambienti? Ogni posto è differente, siamo arrivati in un Club prestigioso e lavoriamo con tanti stimoli”.
Alla domanda se sia più facile preparare una squadra che non gioca le coppe, spiega: “Sono due tipologie di lavoro differente. Le squadre che hanno impegni infrasettimanali hanno meno tempo per preparare la partita e devono lavorare di più sul recupero”.
Infine si torna a parlare solo di Inter: “Diversi giocatori della rosa nerazzurra mi hanno sorpreso atleticamente, ma è antipatico fare nomi dei singoli. Più facile allenare un giocatore fisico come Guarin o uno come Nagatomo? E’ più facile allenare i giocatori che hanno voglia di lavorare. Ipotizzabile vedere già a ottobre la squadra al top? Ipotizzabile non è niente, sicuramente a oggi la squadra sta bene sia fisicamente che mentalmente, un fattore spesso sottovalutato. Bisogna continuare a lavorare cosi”.
Fonte: inter.it
This post was last modified on 6 Settembre 2013 - 13:28