La miriade di infortuni che aveva decimato la rosa di Stramaccioni, privò poi l’allenatore romano di diverse pedine fondamentali in quasi tutte le zone del campo e il fatto di non poter lavorare costantemente con un gruppo di giocatori al completo, non diede a Zanetti e compagni la possibilità di trovare equilibrio e solidità.
Con l’arrivo di Mazzarri – anche se potrebbe sembrare prematuro esaltarne il lavoro, visto che siamo appena ad inizio settembre – la squadra sembra aver ritrovato in poco tempo sicurezza difensiva (con il solito contributo di un super Handanovic), armonia tra i reparti e pericolosità offensiva.
Difficile pensare che alla base di questo cambiamento ci siano gli innesti del mercato estivo: infatti, gran parte dei nuovi acquisti – Campagnaro a parte – sono rimasti fin qui a guardare assistendo al rilancio dei compagni confermati dalla scorsa stagione. A cambiare non sono stati gli elementi in campo, bensì la mentalità con cui questi affrontano gli avversari.
Nella conferenza stampa pre-Catania, Walter Mazzarri, interrogato su quale fosse la risposta più importante che si sarebbe aspettato dai suoi ragazzi al Massimino, ha concentrato le sue attenzioni sull’atteggiamento del gruppo: “Una squadra come l’Inter deve giocare allo stesso modo, in casa e fuori casa. Sono gli altri a doversi preoccupare di noi“. Proprio in tal senso sono arrivate conferme importanti: anche in uno stadio caldo come quello rossoazzurro e nonostante qualche minuto iniziale di sbandamento (dovuto a quei fantasmi di cui ha parlato lo stesso mister e che non sono ancora stati cancellati del tutto), l’Inter ha imposto il suo gioco per quasi tutta la durata del match.
Difficilmente i nerazzurri riusciranno ad imporsi così in tutte le partite, ma Mazzarri pretenderà che i suoi giocatori sappiano leggere in maniera perfetta l’andamento delle partite, stringendo i denti quando l’avversario preme sull’acceleratore e tentando il forcing quando il vento tira a favore. Da qui passa la crescita della squadra e solo grazie a questo lavoro tattico e psicologico, l’Inter potrà tornare ad essere una grande squadra.
This post was last modified on 6 Settembre 2013 - 17:23