“Sia Pep Guardiola che Tito Vilanova sono stati grandi allenatori, ma abbiamo finito con l’esasperare il nostro sistema di gioco al punto che ci siamo ritrovati schiavi del tiki-taka”. E’ questa la confessione a sorpresa di Gerard Piquè ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
“Ora è arrivato il Tata Martino, che viene da fuori, condivide la stessa idea di calcio legata al mantenimento del possesso palla, ma ci sta mostrando opzioni diverse – prosegue il centrale blaugrana –. E la cosa è molto positiva perchè ci offre varianti. Quando ci pressano, fare un paio di lanci lunghi non è negativo, serve per cambiare gioco ed evitare che ci schiaccino, lasciandoci senza uscita. Abbiamo ricominciato a pressare molto alto, a recuperare palla nella trequarti avversaria e da lì è molto più facile creare occasioni che non iniziando da dietro, soprattutto contro squadre che si chiudono tanto”.
“E’ normale provare a sviluppare nuove idee, variazioni sul tema – conclude –. Dopo tanti anni gli avversari ovviamente sanno come attacchi e come ti muovi. Prendeta Dani Alves e Jordi Alba, spingono tanto e alcuni avversari ci lasciavano le fasce chiudendosi in mezzo. Diventava difficile entrare. Bisognava trovare soluzioni alternative e il Tata lo sta facendo senza intaccare il nostro stile”.