Si torna poi sul caso Yilmaz: “Il tifoso deve andare allo stadio e tifare, poi se a campionato finito ritiene che i risultati non l’hanno soddisfatto, può criticare. Yilmaz non era nei nostri piani. C’è stato un momento in cui c’è stata rappresentata questa opportunità, l’abbiamo coltivata ma non ci sono state le condizioni che avranno anche riflessi di carattere penale per i comportamenti di alcuni interlocutori. Non certo del Galatasaray che si è comportato in modo corretto e con cui avevamo trovato l’accordo, così come con il giocatore. I problemi sono nati al momento della stipula: ho ritenuto di non dover soggiacere a ricatti ed estorsioni, e non intendo riceverne altre da chi vuole condizionare l’operato della società”.
This post was last modified on 11 Settembre 2013 - 15:31