In questi anni Andrea Ranocchia ha vissuto tra alti e bassi una carriera fin qui poco esaltante. Cresciuto tra le giovanili di Perugia e Arezzo, il venticinquenne difensore di Assisi ha alternato prestazioni incoraggianti a periodi di appannamento che spesso lo hanno esposto, anche oltremodo, all’occhio ingeneroso della critica. Nel corso del mercato appena conclusosi, il suo nome è stato spesso inserito nella lista dei partenti, ma la voglia di mettersi nuovamente in gioco e quella di diventare un leader della nuova Inter hanno spinto Ranocchia a restare ad Appiano Gentile.
Fin qui la scelta si è rivelata azzeccata, in quanto Mazzari ha fatto del difensore umbro il pilastro centrale di una difesa ancora imbattuta nelle prime tre partite ufficiali contro Cittadella, Genoa e Catania. Le buone prestazioni in maglia nerazzurra hanno permesso a Ranocchia di ritrovare la maglia della nazionale italiana. Nonostante l’assenza di Barzagli però, nella gara contro la Repubblica Ceca, vinta dagli Azzurri per 2-1 e grazie alla quale è arrivato il pass per il Mondiale brasiliano, il centrale nerazzurro è finito in tribuna scalzato nelle gerarchie addirittura da De Rossi, arretrato per l’occasione sulla linea difensiva.
Prandelli ha così preferito avere a disposizione alternative prive di esperienza quali Ogbonna e Astori, declassando Ranocchia a ultima scelta per il pacchetto da schierare davanti a Buffon. Tale decisione ha lasciato piuttosto perplessi, ma sicuramente permetterà a Mazzarri di ritrovarsi un giocatore fresco e voglioso di fare bene in vista del big match di sabato alle 18 contro la Juventus a San Siro.
L’ex Bari e Genoa è quindi pronto a tornare protagonista con l’Inter. Salvo sorprese, Andrea verrà confermato al centro della difesa contro i bianconeri. Infatti, Walter Samuel ha recuperato dall’infortunio ma è ancora lontano da una forma fisica ottimale e, probabilmente, troverà spazio solo in panchina. Il derby d’Italia sarà l’occasione per Ranocchia di confermarsi su livelli importanti, cancellando le altalene di rendimento che hanno caratterizzato gli ultimi due anni della sua carriera.