“Eravamo rimasti in contatto – prosegue l’attaccante camerunense – e quando mi sono reso conto che il Chelsea mi voleva, le cose sono andate a posto in fretta. Se ho ancora fame di vittorie? Quando sono andato all’Anzhi dicevano che l’avevo fatto per i soldi, in realtà a spingermi era stata la sfida di portare il club dall’ultimo posto al primo ed è esattamente quello che ho fatto. Tutto quello che volevo quando ho iniziato a giocare era diventare il numero uno al mondo e per essere il migliore dovevo vincere e lavorare sodo. E il giorno in cui smetterò di avere fame di successi sarà anche quello in cui smetterò di giocare”.
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