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La nuova Inter riparte dalla difesa: anche Juan Jesus in netta crescita

Sono bastate tre giornate a Walter Mazzarri per far dimenticare a tutto l’ambiente nerazzurro le 57 reti subite nello scorso campionato. Dopo i primi 180 minuti di gioco, infatti, la porta dell’Inter è stata violata solo in una circostanza (dallo juventino Vidal) mentre è rimasta imbattuta sia all’esordio contro il Genoa e sia nella trasferta di Catania (lo stesso è avvenuto nella gara di coppa Italia contro il Cittadella).

L’allenatore toscano è riuscito, in poco più di due mesi, a ridare compattezza e fiducia a una difesa che aveva terminato la stagione 2012/13 in balia degli avversari, salvata spesso da un super Samir Handanovic autore di un’annata che lo ha consacrato, nonostante i tanti palloni raccolti in fondo alla rete, come uno dei portieri più forti al mondo.

La situazione adesso sembra totalmente cambiata, con il numero uno sloveno impegnato con il contagocce nonostante una linea difensiva che è rimasta praticamente invariata rispetto a quella della gestione Stramaccioni. L’unico volto nuovo arrivato dal mercato estivo è stato quello di Hugo Campagnaro, sicuramente un elemento fondamentale nello scacchiere tattico del tecnico di San Vincenzo, ma incapace da solo di far cambiare così radicalmente fisionomia all’intera squadra.

I meriti di questa trasformazione, dunque, vanno attribuiti al diverso atteggiamento degli undici giocatori che scendono in campo (tutti pronti al sacrificio e a rincorrere gli avversari alleggerendo così la pressione sulla retroguardia), e all’evoluzione che stanno avendo gli altri due centrali posizionati nella linea a tre: Andrea Ranocchia e Juan Jesus.

Se il difensore italiano sembra aver trovato la posizione che si adatta maggiormente alle sue qualità (al centro della difesa così da evitare scomodi uno contro uno in velocità sulle fasce), per il giovane brasiliano, dopo un inizio di stagione caratterizzato da prestazioni altalenanti, è arrivata contro la Juventus una prova di altissimo livello nonostante avesse contro clienti scomodi come Tevez, Vucinic e Quagliarella.

L’anno scorso, proprio contro i bianconeri allo Juventus Stadium, il ventiduenne carioca giocò una partita favolosa che gli fece conquistare definitivamente il posto da titolare, consacrandosi agli occhi di tutti come una nuova e piacevolissima realtà nella difesa nerazzurra.

Dopo le iniziali difficoltà, dovute ai pesanti carichi di lavoro che Mazzarri ha imposto e che hanno inevitabilmente condizionato i giocatori con un fisico imponente come il suo, si spera che per l’ex Internacional il derby d’Italia vissuto da protagonista possa rappresentare un’importante svolta nella stagione.

Con due mastini come JJ e Hugo il “ Toro”, insieme alla classe di Ranocchia, la difesa dell’Inter potrebbe davvero rappresentare la base da cui ripartire per tornare presto a competere per grandi traguardi.

 

This post was last modified on 18 Settembre 2013 - 21:34

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redazione