Sono passati circa dodici mesi dall’intervista realizzata l’anno scorso. Cosa è successo in questo arco di tempo?
“Sono successe tante cose. E’ stata una stagione difficile, perchè siamo partiti bene ma poi, per vari motivi, le cose sono cominciate ad andare male e sono finte peggio. Non era il finale che avevamo in mente. Personalmente mi è capitato un infortunio molto grave, l’unico della mia carriera. Ormai però è tutto alle spalle. E’ cominciato un anno nuovo con la speranza che le cose possano migliorare. Vogliamo che l’Inter torni a essere protagonista”.
Dal punto di vista familiare che anno è stato?
“Faccio sempre il possibile perchè la mia famiglia sia felice. Essendo infortunato mi sono potuto dedicare di più a loro. Sono tornato anche in Argentina per rendermi conto di quello che ha fatto e quello che farà la mia Fondazione”.
Come vedi il tuo futuro professionale?
“Adesso sto facendo di tutto per tornare il più in fretta possibile in campo e per sentirmi bene. Se mi renderò conto che potrò essere ancora utile alla squadra, deciderò il mio futuro solo a fine stagione”.
Qual è la cosa che ti sei sentito dire più spesso in questi mesi di inattività?
“Mi hanno chiesto di tornare a giocare e di non mollare. Questa cosa mi ha fatto un enorme piacere. Dopo che mi sono fatto male mi sono reso conto ancor di più di tutto l’amore che mi circonda. Mi sono arrivati tanti messaggi insospettabili. E’ stato molto bello”.
Il messaggio più inaspettato?
“Quello di Beckham mi ha sorpreso tantissimo. Mi ha fatto l’in bocca al lupo subito dopo l’infortunio e a due mesi di distanza mi ha scritto di nuovo per sapere come stavo”.
Guardando a questo campionato, il gap con la Juventus si è ridotto?
“Sarà una Serie A molto equilibrata. Tutte le squadre si sono rinforzate e l’abbiamo fatto anche noi. La Juve resta la squadra da battere, ma sarà una bella lotta fino alla fine”.
Dove può arrivare questa Inter?
“Il primo obiettivo è tornare protagonisti e cercare di giocarsela con chiunque”.
Zanetti cosa può dare a questo gruppo?
“Spero tanto, non solo quando mi toccherà scendere in campo, ma anche da fuori”.
Che effetto ti ha fatto vedere le prime partite da spettatore?
“Veder correre i miei compagni e non poter far niente mi fa un effetto strano. A fine partita sono quasi più stanco di quando gioco (sorride, ndr)“.
Che cosa ti ha colpito di Walter Mazzarri?
“Mi ha colpito positivamente già dal primo incontro. Ho conosciuto una persona con le idee molto chiare, convinto di quello che fa. Ci tiene tantissimo al lavoro, cura ogni dettaglio ed è così che deve essere. E’ l’unica strada per creare un gruppo vincente. Lavorando così possiamo fare grandi cose”.
Ti ricorda qualcuno?
“Sì, Hector Cuper. Per il modo in cui curava il lavoro e teneva il gruppo compatto”.
La nazionale argentina è ancora nei tuoi pensieri?
“La Seleccion sarà sempre nei miei pensieri. Prima però voglio tornare a disposizione dell’Inter. Manca ancora un anno, chissà che non possa essere io il 23esimo convocato. In ogni caso sono molto rispettoso del gruppo che si è appena qualificato per il Mondiale. Sono uno dei primi tifosi della nazionale quindi, comunque vada, in Brasile ci sarò”.
Il tuo connazionale Campagnaro si è adattato subito. Sembra che sia all’Inter da una vita…
“Hugo piace perchè è uno tosto, è uno da Inter. Parla poco ma si fa sentire tanto in campo. E’ molto contento perchè si è trovato in un ambiente che gli piace. E’ stato insieme a Mazzarri sette anni e sicuramente darà una mano ai compagni di reparto”.
Tre parole che rappresentano la tua vita?
“Felicità, amore e impegno”.
This post was last modified on 21 Settembre 2013 - 12:15