Per ora il tecnico ex Napoli ha preferito adottare un 3-5-1-1, vista l’indisponibilità di Diego Milito e le difficoltà di inserimento dei neoacquisti Icardi e Belfodil (giocatori di grande prospettiva, ma con alle spalle una sola stagione da protagonisti in Serie A), al fine di garantire maggiore copertura al reparto arretrato e dare tempo ai centrocampisti di assimilare i nuovi movimenti.
Nel corso delle sue esperienze, Mazzarri ha sempre saputo valorizzare il gruppo a disposizione. Per questo l’Inter ha deciso di puntare su di lui e, già dalle prime uscite stagionali, si è vista una squadra molto più compatta, che applica con dedizione quegli automatismi provati e riprovati in allenamento.
Elementi come Alvarez, Nagatomo, Jonathan, Ranocchia – giusto per citarne alcuni – stanno traendo grossi benefici dalla “cura Mazzarri” e sembrano giocatori completamente diversi rispetto a quelli osservati in passato. Tutto merito di un percorso di maturazione tecnico-tattica che, se seguito nella maniera opportuna, potrebbe dare una svolta significativa alla loro avventura in nerazzurro.
Giorno dopo giorno la squadra si avvicina sempre più alle idee del mister: tempo di oliare gli ultimi meccanismi e il tecnico toscano potrà finalmente tornare a schierare due punte di ruolo, retrocedendo Alvarez sulla linea dei centrocampisti. Un’opzione caldeggiata a più riprese dallo stesso Mazzarri che ha spiegato come l’argentino si esprima al massimo del suo potenziale da mezz’ala sinistra (lo dimostrano il gol contro il Catania e le giocate contro Juventus e Genoa).
Una volta che tutti i reparti dimostreranno di sapersi muovere all’unisono, uno tra Milito, Icardi e Belfodil affiancherà in attacco l’inamovibile Palacio permettendo al tecnico di San Vincenzo di avvicinarsi a quell’idea di 3-5-2 presentata a Moratti come ricetta ideale per far tornare grande l’Inter.
This post was last modified on 21 Settembre 2013 - 15:12