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Dribbling all’insidia “quarta giornata”

Dare giudizi certi e insindacabili dopo un mese di campionato è impresa quantomeno utopica: difficile, se non impossibile, dire senza il rischio di essere smentiti che i valori emersi in questi primi quattro round resteranno tali fino a maggio. Guardando al mondo Inter e tralasciando imprese e problemi altrui, questo primo scorcio di stagione ha evidenziato tanti lati positivi e una nuova sensazione di solidità che ora pervade tutto l’ambiente.

Stagione 2011/2012: dopo la sconfitta di Palermo e lo 0-0 interno con la Roma, alla quarta di campionato l’Inter crolla 3-1 sul campo della Cenerentola Novara (la prima gara della stagione con il Lecce fu rinviata a causa dello sciopero indetto dall’AIC, ndr), Gasperini viene esonerato e inizia una stagione travagliata che si conclude con un anonimo sesto posto. Dodici mesi più tardi, con Stramaccioni in panchina, le cose non vanno meglio e l’Inter affonda clamorosamente 2-0 in casa con il Siena, che a fine stagione retrocederà in B.

La roboante vittoria di ieri a Sassuolo dimostra come l’Inter targata Mazzarri stia cancellando i fantasmi del passato, ritrovando una solidità in fase difensiva che sembrava impensabile fino a pochi mesi fa. La compattezza mostrata contro i neroverdi non è un episodio isolato, in quanto già contro Genoa, Catania e soprattutto Juventus, gli uomini di Mazzarri avevano messo in mostra un’invidiabile capacità di “serrare le fila”, nonostante qualche fisiologico momento di smarrimento (vedi dopo l’1-1 di Vidal nel derby d’Italia).

Si è soliti dire che le squadre, così come le case, vadano costruite dalle fondamenta; l’Inter ha gettato basi solide, con una difesa pressoché impenetrabile e un centrocampo di vigore, nel quale i muscoli e la corsa di Guarìn e Taider spiccano insieme al senso della posizione di Cambiasso.

Ora che si è svolto un ottimo lavoro di “assestamento”, il tecnico toscano avrà il compito di sfruttare il potenziale a disposizione; il rientro di Milito, la crescita di Icardi e il talento (ancora inespresso) di Belfodil fanno del parco attaccanti nerazzurro uno dei migliori in Italia: sarebbe quantomeno inopportuno non provare a sfruttare questo potenziale schierando sempre e unicamente una sola punta, per quanto di qualità come Palacio.

Oltre alla questione legata alle due punte, Mazzarri dovrà trovare la giusta collocazione a Kovacic, il talento più puro dell’intera rosa nerazzurra; la classe cristallina di Mateo potrà diventare vitale in quelle partite casalinghe contro squadre arroccate a protezione dello 0-0, magari abbinata a quella di Ricky Alvarez, la cui rinascita sbalordisce ogni giorno di più tutto l’ambiente interista e potrebbe confermare quanto di buono fatto finore anche da interno di centrocampo.

La costruzione nerazzurra prende sempre più una fisionomia ben definita. Con 13 gol fatti, uno solo subito, tanta concretezza e una solidità di primissimo livello, la truppa dell’ex tecnico del Napoli ha superato la prova della “quarta giornata”. Che i lavori nel “cantiere Inter” continuino sul solco tracciato in questi primi 360 minuti di campionato.

 

This post was last modified on 24 Settembre 2013 - 17:28

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redazione