Lei è ritenuto il simbolo dell’Inter di Moratti, è amato in ogni angolo dello Stivale, è considerato un esempio da seguire da tutti: quanto la inorgoglisce ciò e quanto le dà la carica per tornare e giocare (e stupire) ancora?
“Tantissimo, io vivo da calciatore e da uomo la mia carriera basandomi moltissimo sull’amore ed il rispetto della gente, che spero di ricambiare sempre”.
Tre parole per descrivere Moratti e, visto da fuori, Andrea Della Valle.
“Moratti è un signore, un presidente unico, soprattutto sotto il profilo umano. Questo nel calcio conta tanto e ce ne sono pochi come lui. Andrea della Valle è senza dubbio un presidente che dimostra amore per la Fiorentina”.
Nei suoi anni italiani ha avuto tanti allenatori. Oggi è arrivato Mazzarri, un toscano doc apparentemente burbero: pensa che sia l’allenatore giusto per il nuovo corso nerazzurro?
“Per me non è burbero e sta dimostrando di essere uno da Inter. Poi è un allenatore che ha molta esperienza e spero ci porti ancora ad essere competitivi e protagonisti”.
Da Mazzarri a… Montella (che ha affrontato tante volte anche da avversario in campo): il tecnico viola è considerato uno dei migliori giovani allenatori del nostro calcio. Cosa si sente di dire del tecnico napoletano?
“Vincenzo è un allenatore cha ha un’idea di calcio che piace. Le sue squadre giocano bene e sono difficili da battere. Secondo me, tra i tecnici giovani è uno fra quelli con più futuro davanti a sé”.
Quali sono secondo lei gli obiettivi reali di Inter e Fiorentina in questa stagione?
“L’Inter deve tornare ad essere protagonista, con grande umiltà e consapevolezza delle proprie forze. Per quanto riguarda la Fiorentina non lo so, non sono lì, ma sono certo che i viola vorranno fare un campionato ai massimi livelli ed arrivare in alto come noi”.
Nei suoi 19 anni di Inter, di calcio italiano, ha vissuto tantissime sfide contro la Fiorentina: quale le è rimasta particolarmente impressa e qual è stato, invece, il campione viola più forte che ha affrontato?
“Il campione più forte della Fiorentina che ho affrontato è stato senza alcun dubbio Gabriel Batistuta. Mentre la sfida coi viola che mi è rimasta nel cuore in maniera particolare è stata quella vinta a Firenze dopo la scomparsa di Giacinto Facchetti“.
This post was last modified on 26 Settembre 2013 - 02:03